brennero 2A Roma è stata presentata un’analisi Confcommercio–Isfort sui danni economici per le nostre imprese determinati da un’eventuale ritorno ai varchi doganali. Uggè: “Le merci sono un elemento di ricchezza e creano occupazione”.

 

Migranti e traffico commerciale, gli impatti economici per le nostre imprese, per l’economia italiana ed europea, determinati da un eventuale ritorno ai varchi doganali, il caso dei valichi italo-austriaci. Questi i punti centrali di un’analisi Confcommercio – Isfort che è stata presentata a Roma presso la sede confederale in una conferenza stampa da Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Conftrasporto.

 

“Noi abbiamo lanciato alcune settimane fa l’allarme Brennero – ha detto Uggè – individuandone i rischi. Oggi sembra che la questione del muro sia conclusa anche se, di fatto ci sono una serie di altri muri che possono essere realizzati attraverso un sistema di controlli che rischierebbero di rallentare l’attività della logistica”. “C’è il rischio – ha osservato Uggè – di un’emarginazione costante e continua che porterà a “bypassare” il nostro Paese per il transito delle merci. Già il raddoppio del canale di Suez ci ha danneggiato per il trasporto via mare. La logistica è fondamentale per la competitività e se noi andassimo a favorire un corridoio balcanico andremmo a creare una situazione che porterebbe l’Italia a diventare un’isola spartitraffico”.

 

Il vicepresidente di confcommercio ha poi sottolineato che “le merci sono un elemento di ricchezza e creano opportunità di lavoro. A livello politico ci preoccupiamo del rischio che il nostro governo non riesca a far comprendere a livello europeo di ciò che si può determinare”. “I controlli causano l’incertezza della funzione logistica. Secondo noi i controlli vanno fatti là dove c’è il nodo, cioè il momento in cui il container scende dalla nave e va sul treno o scende dal treno e val sul camion. Quando venne chiuso il Monte Bianco il governo italiano calcolò che il danno economico fu di 3 miliardi di euro. Per il nostro Paese ci sarebbe dunque una grande perdità di competitività e danni notevoli dal punto di vista economico. Servono norme vincolanti per tutti quei paesi che vogliono introdurre divieti di circolazione”.