piccoli-comuniIl provvedimento volto al sostegno e alla valorizzazione dei Comuni con popolazione fino a 5mila abitanti, da tempo richiesto dall’Anci come “ordinamento differenziato” per queste particolari realtà locali, ha ripreso il suo iter parlamentare.

 

L’iter del provvedimento

 

Nella seduta di mercoledì 4 maggio scorso, le Commissioni riunite Bilancio e Ambiente della Camera hanno, infatti, predisposto un nuovo testo base il cui articolato risulta snellito rispetto al precedente e che è stato adottato dalle Commissioni, anche a seguito del confronto con i ministeri competenti. Al fine di accelerare l’iter del provvedimento, sono stati fissati per mercoledì 18 maggio i termini per la presentazione degli emendamenti (il “pacchetto” presentato da Anci), con l’obiettivo di approvarlo entro il 5 giugno nelle Commissioni riunite e calendarizzarlo in Aula entro lo stesso mese.

 

Tematiche e relativi emendamenti

 

Numerosi gli argomenti trattati e i relativi emendamenti dell’Anci volti a migliorare ulteriormente il testo che, tra l’altro, prevede l’istituzione di un Fondo unico per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni che, oltre alle tipologie già indicate per gli Enti che ne potranno beneficiare (si veda articolo 1, comma 3, dalla lettera a) alla lettera m)), dovrà tenere conto anche dei Comuni rientranti nelle aree periferiche come individuate nella Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del nostro Paese. Altre tematiche oggetto del provvedimento sono quelle relative al miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi essenziali, con particolare riferimento all’ambiente, alla protezione civile, all’istruzione, alla sanità, ai servizi socio-assistenziali, ai trasporti, alla viabilità, ai servizi postali. È inoltre prevista, tramite decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la predisposizione di un Piano nazionale per la riqualificazione dei Piccoli Comuni, assicurando alcune priorità elencate all’articolo 3, comma 3, dalla lettera a) alla lettera g), oltre a misure per: 1) il recupero e riqualificazione dei centri storici e alla promozione di alberghi diffusi; 2) il contrasto all’abbandono di immobili e di terreni anche al fine di contrastare il dissesto idrogeologico o comunque situazioni di pericolo; 3) la realizzazione di circuiti turistico-culturali e per la promozione di prodotti tipici locali; 4) lo sviluppo delle infrastrutture a banda ultralarga e dei programmi di e-government; 5) lo sviluppo dell’offerta complessiva dei servizi postali congiuntamente ad altri servizi in specifici ambiti territoriali valorizzando la presenza capillare degli uffici postali del fornitore del servizio universale postale; 6) la promozione della filiera corta a chilometro utile; 7) lo sviluppo delle aree rurali, montane e collinari, in particolare, con la predisposizione di un Piano per i trasporti e un Piano per l’istruzione.

 

Le proposte più rilevanti

 

Di particolare rilevanza, tra gli emendamenti proposti dall’Anci, quelli in materia di personale, problematica assai sentita e che necessita di una urgente soluzione proprio nei piccoli Comuni ad esempio rispetto al regime delle assunzioni, causa da tempo di grande difficoltà; alcune significative e importanti proposte di semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti burocratici, attualmente richiesti senza alcuna differenziazione agli Enti di qualsiasi dimensione demografica, dall’armonizzazione contabile alla redazione dei bilanci; all’esenzione dal controllo di gestione, dalla redazione del conto economico e del conto del patrimonio; al differimento del pagamento di rate di mutui nei casi di particolare rigidità dei bilanci; fino all’esenzione dall’obbligo di affidare il servizio di tesoreria mediante gara nei casi in cui nel territorio comunale sia presente un unico istituto bancario o non siano presenti sportelli bancari e una proposta volta a superare l’aggravio del procedimento vigente per l’acquisizione di immobili da parte degli Enti. Non da ultimo, la proposta assai sentita dai piccoli Comuni in particolare, inerente la creazione di un Portale unico della pubblica amministrazione che consentirebbe di non disperdere le già scarse risorse umane disponibili nei piccoli Enti in adempimenti spesso scarsamente utili quanto complessi.

 

L’Anci auspica che le proposte di miglioramento siano accolte nel nuovo testo del provvedimento fino a giungere rapidamente al termine dell’iter previsto; l’Associazione continuerà a seguire e sostenere tale obiettivo, nell’interesse del 72% dei Comuni italiani e del 54% del territorio che hanno l’onere e l’onore di amministrare.