casse tecnicheCon una lettera urgente inviata al governo, le Casse Tecniche aderenti all’Adepp – Inarcassa, Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti, CIPAG, Cassa   Italiana Previdenza e Assistenza Geometri, EPAP, Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale, EPPI, Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati – hanno chiesto di ottenere, nel quadro della prevista adozione delle Linee guida dell’ANAC in fase di elaborazione, le necessarie integrazioni alle norme previste nel Dlgs 50/2016 sul nuovo Codice dei Contratti Pubblici.

 

La nuova normativa ha omesso ogni riferimento al versamento del contributo integrativo del 4% da parte delle società di ingegneria e di professionisti all’ente previdenziale di riferimento.

 

Ci si prefigge con tali indicazioni di perseguire la salvaguardia dei saldi previdenziali delle Casse ribadendo gli obblighi contributivi delle società di professionisti e delle  società di ingegneria. Si tratta di un tema di primaria importanza   previdenziale poiché la nuova normativa ha omesso ogni riferimento al   versamento del contributo integrativo del 4% da parte delle società di  ingegneria e di professionisti all’ente previdenziale di  riferimento. Le Casse Tecniche sottolineano le gravi ricadute del  potenziale buco  normativo di imponibilità dei corrispettivi di  progettazione in capo  alle Società e all’effetto che esso è destinato  a produrre sia sui  bilanci sia sugli stessi saldi previdenziali. Le Casse pertanto chiedono che venga quanto prima confermato con una  norma di livello  primario l’obbligo al pagamento del contributo da  parte di tali  strutture societarie, anche al fine di garantire una  uniforme  applicazione normativa ed un equilibrato confronto  concorrenziale tra  i soggetti di cui all’art. 46 del nuovo Codice.  L’attività  professionale deve infatti essere considerata, a fini  contributivi,  oggettivamente al di là della forma giuridica di  esercizio.

 

L’intervento sostitutivo della Stazione Appaltante. L’intervento   sostitutivo, quale strumento alternativo all’inadempienza contributiva   è stato finora consentito alle imprese e negato alle professioni. Le  Casse Tecniche chiedono al Ministero delle Infrastrutture un   intervento al fine di introdurre una esplicita norma al fine di   colmare tale asimmetria.  Inoltre, interpretando lo spirito di legalità previsto dal nuovo   Codice degli appalti, le Casse hanno sollecitato il Governo ad   adottare correttivi in materia di:

 

DURC e Certificato di Regolarità Contributiva. E’ previsto che anche   i servizi di ingegneria siano oggetto di gara. E’ previsto altresì  che  tali servizi vengano resi sempre sotto la responsabilità di un   professionista abilitato anche nei casi in cui aggiudicataria risulti   una società di ingegneria. I professionisti – quindi anche nella forma   societaria – devono dimostrare la loro regolarità contributiva   mediante il “certificato di regolarità contributiva”. Purtroppo la   norma ha omesso tale attestazione, estendendo in questi casi   particolari l’obbligo del solo DURC, tipico per gli appaltatori di   beni e/o servizi. Le Casse Tecniche hanno pertanto chiesto di colmare   tale lacuna.

 

Casellario delle società di ingegneria. Le Casse auspicano   l’introduzione di un processo autorizzativo nell’ambito del Casellario   rivolto alle Società di Ingegneria. Esse infatti sin dalla loro   costituzione, non sono sottoposte a processi di vigilanza da parte   degli Ordini professionali, né dell’ANAC, né da parte di altra autorità.

 

Banca dati nazionale degli operatori economici. Infine, in merito a quanto statuito dall’art. 81 del D.Lgs n. 50/2016   sulla futura Banca dati centralizzata, gestita dal Ministero delle   infrastrutture e dei trasporti, denominata Banca dati nazionale degli   operatori economici, le Casse Tecniche si sono rese disponibili a   collaborare con il Ministero e a ad ogni utile approfondimento, in   forza delle precedenti Convenzioni stipulate con AVCP.