Ok del Consiglio dei Ministri al decreto sulle che stabilisce i meccanismi per il rimborso degli obbligazionisti subordinati delle 4 banche salvate a novembre e alla riduzione dei tempi per il recupero dei crediti da parte degli istituti. Il nuovo decreto, finalizzato a ridare ricreare la fiducia dei risparmiatori verso il sistema bancario e a rafforzare il sistema creditizio sul quale pesano 210 miliardi di sofferenze lorde (87 al netto delle svalutazioni già apportate), prevede nuove norme per disciplinare il `risarcimento´ dei 10.559, obbligazionisti subordinati delle quattro banche “in risoluzione” ( Banca Marche, Carichieti, Carife e Banca Etruria”).
Il rimborso, ha indicato il Premier, sarà automatico “senza ricorso all’arbitrato”, e riguarderà tutti gli obbligazionisti che hanno acquistato i titoli entro il 12 giugno 2014 che devono avere due requisiti: un reddito lordo a fini Irpef fino a 35.000 euro all’anno o un patrimonio immobiliare fino a 100mila euro. Questi soggetti potranno ottenere un rimborso forfettario automatico sino all’80% del credito sottoscritto mentre gli altri dovranno rivolgersi all’Anac che gestirà le procedure di arbitrato. Comunque, ha assicurato ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, non ci sarà alcun “razionamento” delle risorse per il ristoro degli obbligazionisti subordinati sia che ne abbiano diritto al rimorso automaticamente, sia in caso di esito positivo dell’arbitrato. Sul fronte delle misure per agevolare la riscossione dei crediti, il decreto banche prevede il cosiddetto “pegno non possessorio” che consente ai creditori di avere una garanzia sui beni mobili del debitore come i macchinari.
Renzi: Abbiamo risolto la questione senza demagogia
La vicenda delle banche “è stata utilizzata in maniera strumentale, ma siamo intervenuti salvando i correntisti che sarebbero andato a gambe all’aria e non vi è stato alcun trattamento di favore nei confronti dei manager. I cittadini hanno salvato i propri soldi e siamo ai procedimenti, sanzioni nei confronti dei manager e commissariamenti”. Secondo il presidente del Consiglio, “La verità, al netto della propaganda è che il nostro atteggiamento è stato molto rigoroso e serio. Mi verrebbe da dire che altre banche avrebbero dovuto avere questo atteggiamento.
Fuori da questa operazione sono rimasti gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate che avevano acquistato titoli che davano un rendimento molto superiore a quello del conto corrente. Quelli che nel vostro slang chiamate i ‘truffati’, sono persone che hanno fatto delle scelte del tutto legittime. Ma stiamo parlando di circa 10 mila persone che hanno acquistato obbligazioni subordinate che davano rendimenti superiori ai conti correnti”, ha aggiunto Renzi. “Questo governo ha fatto rispettare le regole a tutti, senza guardare in faccia a nessuno”.