A titolo Vfavore 361 voti, 7 contrari. In ottobre il voto popolare. M5s, Lega, Fi e Sinistra Italiana fuori dall’aula. In piazza il Comitato per il “no”. Renzi: “Ora l’Italia è il Paese più stabile d’Europa”.

 

Il ddl Boschi sulla riforma costituzionale è stato approvato dalla Camera con 367 voti a favore e 7 contrari. Con la sesta e ultima votazione il provvedimento, secondo quanto previsto dall’articolo 138 della costituzione, non avendo ottenuto la maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna Camera, può essere sottoposto a referendum popolare, che si svolgerà in ottobre. L’ultima parola quindi spetterà ai cittadini. Con l’approvazione del ddl finisce di fatto il bicameralismo paritario su cui si basa la nostra Costituzione.

 

Soddisfatto il presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Ora l’Italia è il Paese più stabile d’Europa. Si è dimostrato che la democrazia vince e trionfa. È un passaggio importante per la politica che dimostra di essere seria. Meno politici meno soldi alle Regioni, più chiarezza nel rapporto tra Stato centrale e il territorio. Si tratta di un gigantesco passo in avanti per la credibilità delle istituzioni. È una questione di serietà”. La presidente della Camera Laura Boldrini ha auspicato un confronto pacato in vista della consultazione popolare in autunno.

 

“Con il voto di oggi siamo giunti al termine di un percorso parlamentare lungo e travagliato. Ora la parola passa ai cittadini che, con il referendum del prossimo autunno, esprimeranno la loro opinione sulla riforma della Costituzione. Il mio auspicio è che si sviluppi un confronto pacato, sul merito delle decisioni prese. Per questo ritengo che sarà più che mai necessaria un’informazione puntuale sul contenuto del referendum. Che ad esprimere il loro voto siano cittadini consapevoli è nell’interesse sia dei sostenitori che di chi si è opposto. Ma è soprattutto nell’interesse della democrazia italiana”.

 

ADDIO AL BICAMERALISMO PERFETTO

 

La fine della parità tra le due Camere, che accompagna l’Italia repubblicana fin dalla sua nascita, è sancita dal nuovo articolo 55 della Costituzione. Solo la Camera dei deputati voterà la fiducia al governo.

 

LE NOVITÀ NEL NUOVO SENATO

 

Scompare la limitazione dell’età nell’elezione del Senato. E da Palazzo Madama scompariranno anche i senatori eletti nella circoscrizione Estero. Indennità solo per i deputati. Scompare dalla Costituzione la possibilità per i senatori di ottenere un’indennità per il ruolo.

 

IL VOTO A DATA CERTA

 

La nuova Costituzione (all’articolo 72) prevede che il governo possa richiedere una via preferenziale per l’approvazione di un disegno di legge “essenziale per l’attuazione del programma di governo”.

 

ABOLITE LE PROVINCE E IL CNEL

 

La riforma Boschi abolisce definitivamente le Province. La Repubblica sarà quindi costituita solo “dai Comuni, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. Scompare anche il CNEL.

 

LE LEGGI DELLO STATO E LE LEGGI DELLE REGIONI

 

Il ddl di riforma costituzionale riscrive sostanzialmente l’articolo 117, quello che divide le competenze legislative tra Stato e Regioni. La riforma abolisce la definizione di legislazione concorrente e trasferisce allo Stato alcune competenze finora divise con le Regioni.

 

LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE

 

Cambia anche l’articolo 71 della Costituzione: sale a 150.000 il numero di firme necessarie per le leggi di iniziativa popolare. E nella Carta fa la sua comparsa la garanzia che queste proposte saranno discusse e votate.