indicatoriÈ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di ieri il decreto ministeriale del 17 marzo 2016 che, come ogni anno, in questo periodo, apporta agli studi di settore le modifiche necessarie per tener conto degli andamenti economici e dei mercati, con particolare riguardo a determinati settori o aree territoriali, o per aggiornare o istituire gli indicatori coerenza. Le variazioni introdotte dal decreto, che si è limitato ad aggiornare i modelli territoriali senza interessare gli indicatori di coerenza, si riflettono sugli Studi applicabili al periodo d’imposta 2015 e, quindi, su quelli approvati negli ultimi tre anni; le modifiche sono state precedentemente esaminate dalla Commissione degli esperti, che ha dato parere favorevole il 24 febbraio 2016.

 

L’evoluzione dell’analisi territoriale nell’elaborazione degli studi di settore

 

Già dalle prime elaborazioni degli studi di settore, nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell’attività. A tale scopo sono stati utilizzati i risultati di specifici Studi relativi alla territorialità che hanno avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee, in rapporto a una serie di indicatori tratti da banche dati pubbliche. L’analisi della territorialità si è evoluta nel tempo, attraverso l’elaborazione di specifici modelli, che hanno messo a fuoco le differenze esistenti a livello locale nelle specifiche attività produttive di ciascun singolo comparto. L’esigenza di individuare un meccanismo capace di cogliere le differenze territoriali di ogni comune, provincia o regione d’Italia ha portato oggi all’adozione di un metodo di analisi capace di definire specifici indicatori da applicare alle variabili della funzione di stima degli studi di settore, in grado di integrare le stime stesse con una significativa componente connessa al territorio. Le diverse evoluzioni degli Sds e del sistema di analisi permettono, quindi, stime sempre più precise dal punto di vista della differenziazione del risultato in relazione alla localizzazione dell’attività svolta. In questo quadro si inseriscono gli aggiornamenti e la modifica degli studi approvati con il decreto ministeriale del 31 marzo 2016.

 

Aggiornamento delle territorialità

 

A seguito dell’istituzione nel 2015 di sette nuovi comuni del Centro-Nord, provenienti dalla fusione o dalla aggregazione di comuni già esistenti o dalla modifica della loro denominazione, il decreto ha integrato e modificato le analisi territoriali a livello comunale utilizzate nell’ambito degli studi di settore. Si tratta di dodici modelli territoriali approvati dal 2008 in poi e già aggiornati in passato a seguito dell’istituzione di nuove amministrazioni locali.

 

Territorialità dei Factory outlet center

 

Con riferimento al commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e pelletterie e accessori (studio WM05U), per tener conto della concorrenza costituita dai Factory outlet center, il decreto ha nuovamente aggiornato, in relazione ad alcune delle variazioni amministrative intervenute nel 2015, la specifica territorialità, che riguarda le distanze, espresse in minuti di percorrenza, di ogni comune dal Foc più vicino.

 

Aggregazioni comunali rilevanti per lo studio WG44U

 

Nello studio WG44U (strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere), per tener conto delle possibili differenze dei risultati economici legate al luogo di svolgimento dell’attività, nelle funzioni di ricavo sono stati considerati i comuni ove le strutture sono ubicate. Per il solo comune trentino di San Lorenzo Dorsino (nato lo scorso anno dalla fusione di Dorsino e San Lorenzo in Banale) è stato necessario aggiornare le aggregazioni territoriali risultate significative nella funzione di ricavo dello studio (in particolare quella relativa ai dintorni di Andalo), tenendo conto del numero di abitanti dei comuni soppressi e anche del numero delle strutture alberghiere presenti negli stessi.

 

Territorialità del livello delle tariffe applicate per l’erogazione del servizio taxi.

 

L’indice territoriale “Livello delle tariffe applicate per l’erogazione del servizio taxi” interessa lo studio WG72A (trasporto con taxi e noleggio di autovetture con conducente) e ha lo scopo di evidenziare l’influenza, a livello territoriale, delle tariffe applicate per l’erogazione del servizio taxi sulla determinazione dei ricavi. La territorialità è stata aggiornata dal decreto alla luce delle variazioni amministrative avvenute nel corso del 2015: per i comuni di nuova istituzione è stato comunque confermato lo stesso numero indice territoriale delle amministrazioni preesistenti, in quanto coincidente.