Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto con i criteri di riparto dell’apposito Fondo, segnando un’altra tappa dell’attuazione della ‘Buona Scuola’. I Premi in denaro ai docenti non saranno oggetto di contrattazione. 23 mila euro a scuola, 276 euro a docente. E’ questa la cifra media comunicata ieri dal Ministero dell’istruzione che sarà distribuita a tutte le scuole italiane per premiare il merito dei docenti.
Il totale dei fondi stanziati sarà di 200milioni di euro il cui 80% sarà distribuito alle scuole in base al numero di alunni, il 20% sulla base di criteri quali presenza di alunni disabili o con cittadinanza non italiana, nonché complessità del territorio e numero medio di alunni per classe.
Il range della distribuzione degli importi varia da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 72.500, il maggior numero di scuole riceverà tra i 10.000 e 45.000 euro.
Ieri, durante l’incontro tra sindacati e ministero, l’amministrazione ha ribadito alcuni punti che non sono stati condivisi dai rappresentati dei lavoratori.
In particolare, che il bonus non sarà oggetto di contrattazione sindacale e che varranno esclusivamente le regole decise dal Comitato di valutazione.
Inoltre, il Comitato sarà ritenuto legittimo anche se alcune componenti dei lavoratori non avranno espresso una propria rappresentanza e le sedute avranno validità anche se saranno presenti la metà più uno dei membri.
I sindacati, come anticipato ieri dalla nostra redazione, hanno abbandonato il tavolo della trattativa, tranne l’ANP (Associazione Nazionale Presidi).
Le scuole, per la prima volta, saranno dotate di un budget – una media di 23.000 euro per istituto – da distribuire fra gli insegnanti che si sono distinti per la loro capacità di innovare la didattica, di potenziare le competenze degli studenti, per il contributo dato al miglioramento della comunità scolastica.
“L’assegnazione di questi fondi rappresenta un cambiamento culturale importante per il nostro Paese. Per la prima volta la scuola italiana dispone di uno strumento concreto di valorizzazione del lavoro dei docenti. Si tratta di risorse nuove e aggiuntive”, sottolinea il Ministro Giannini. “Gli insegnanti – prosegue – hanno un ruolo determinante, che è quello di formare le nuove generazioni. Per questo con la Buona Scuola siamo tornati ad investire su di loro. Con un piano di reclutamento dai numeri straordinari; con un rinnovato processo di formazione dei neoassunti che li inserisce in un vero percorso di crescita professionale; con un piano da 40 milioni di euro sulla formazione in servizio, che stiamo per varare e che riporterà il Paese alla normalità: mai più docenti costretti ad aggiornarsi a spese proprie”. In questo contesto “si inserisce anche la valorizzazione del merito, uno strumento per dare un riconoscimento aggiuntivo a quei docenti che, secondo il giudizio della loro comunità scolastica, meritano di essere particolarmente valorizzati”.
Il Fondo da 200 milioni sarà distribuito tenendo conto di due parametri: la numerosità dei docenti di ruolo in servizio e alcuni fattori di complessità della scuola come la presenza di alunni stranieri, di alunni diversamente abili, il numero medio di alunni per classe, il numero di sedi scolastiche in aree montane o piccole isole. Il decreto è stato trasmesso alla Corte dei conti per la necessaria registrazione.
Sarà poi accompagnato da una nota esplicativa che verrà inviata alle scuole. Sarà il dirigente scolastico ad assegnare i fondi al personale docente tenendo conto dei criteri stabiliti da un apposito nucleo di valutazione composto da: dirigente (che presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. La valorizzazione del merito riguarda i docenti di tutti i livelli scolastici. Il fondo dovrà essere utilizzato in modo mirato: non potrà essere distribuito a pioggia né dato solo a uno o due docenti.