La sfida per il rilancio dell’edilizia in Italia passa attraverso una nuova cultura della riqualificazione del patrimonio edilizio che deve avere al centro dell’attenzione i temi energetici, ambientali, di sicurezza statica ed, allo stesso tempo, raccontare l’innovazione in corso. E’ questo il fine di E-lab, laboratorio di idee e di proposte, nonché stimolo nei confronti della politica, per semplificare gli interventi e spingere l’innovazione in edilizia, promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e da Legambiente.
E-lab si focalizzerà soprattutto – attraverso studi, elaborazioni e notizie, appuntamenti pubblici ed un sito internet (e-lab.green) – su tre tematiche: quelle rappresentate dall’efficienza energetica come volano per la riqualificazione del patrimonio edilizio legata alle direttive e agli strumenti europei; sull’innovazione negli interventi in edilizia che va nella direzione della sostenibilità e che sta modificando profondamente il modo di progettare e costruire; sulla semplificazione degli interventi di efficientamento energetico e di messa in sicurezza del patrimonio edilizio. Focus che saranno portati avanti anche attraverso l’istituzione di due Osservatori, uno sul quadro normativo, con particolare attenzione alle novità europee e nazionali, e uno sull’ innovazione in corso nei regolamenti edilizi comunali con l’individuazione di eccellenze e di buone pratiche.
“La sfida di un rilancio del settore edilizio incentrato sulla riqualificazione – sottolineano gli architetti italiani e Legambiente – è oggi a portata di mano, perché sono le politiche europee a spingere, con chiare indicazioni e con lo stanziamento di risorse, in questa direzione e perché il mercato è oramai pronto a un cambio radicale, come dimostrano cantieri ed esperienze in corso. La riqualificazione del patrimonio edilizio è già oggi la voce principale degli investimenti in Italia e tutti le previsioni ne confermano le grandi potenzialità per la creazione di lavoro e opportunità”.
Proprio per questi motivi ambientalisti e architetti lanciano un allarme in merito alla Legge sul consumo di suolo che nei prossimi giorni arriverà in aula della Camera. “Abbiamo bisogno di una Legge che spinga e semplifichi la rigenerazione degli edifici esistenti e delle città come alternativa al consumo di suolo, che deve essere finalmente salvaguardato e monitorato” hanno dichiarato Leopoldo Freyrie e Edoardo Zanchini, rispettivamente presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti e vicepresidente di Legambiente. “Siamo preoccupati che alcune questioni ancora aperte sul testo non siano state davvero affrontate. Un’approvazione in aula di un testo non condiviso dagli stakeholders, dalle Regioni e dagli Enti locali rischia di arenarsi al Senato, togliendo ogni possibilità di avere finalmente una legge in Italia capace di rilanciare l’edilizia di qualità e di salvaguardare i territori agricoli”.
In particolare le critiche pervenute da più parti alla legge riguardano sia la complessità dell’iter previsto per arrivare a rendere cogenti gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo che, per almeno tre anni, creerebbero una situazione di incertezza per le amministrazioni pubbliche e per gli investitori, sia l’inefficacia delle indicazioni di contenimento del consumo di suolo, troppo generiche nei criteri e nella spinta al riuso delle aree dismesse e degli edifici. Il rischio evidente è che un testo che non abbia risolto questi aspetti finirà bloccato al Senato dove difficilmente troverà una maggioranza capace di approvarlo.