Via libera allo scambio automatico di informazioni fra l’Unione europea e San Marino. È quanto prevede l’accordo approvato nei giorni scorsi dal Parlamento europeo con 607 voti a favore, 22 contrari e 18 astensioni. A partire dal primo gennaio 2017, le due parti scambieranno automaticamente i dati relativi ai conti in banca dei residenti nell’Unione a nella repubblica del Titano. Per i cittadini Ue è la fine del segreto bancario a San Marino.
L’accordo – L’intesa approvata dal Parlamento è stata sottoscritta lo scorso 8 dicembre, con l’intento di incrementare la cooperazione internazionale e la compliance e mettere fine al segreto bancario dei cittadini dell’Unione a San Marino, impedendo ai contribuenti dei paesi membri di evadere il fisco occultando redditi o beni alle amministrazioni fiscali Ue. L’accordo prevede che San Marino compia un doppio salto in avanti, adeguandosi sia alle misure già adottate all’interno dell’Unione europea a partire dal marzo 2014 che allo standard globale sullo scambio automatico di dati finanziari promosso dall’Ocse. In linea con lo standard dell’Organizzazione, l’accordo punta quindi a ottenere che lo scambio di informazioni non riguardi solo redditi come interessi e dividendi, ma anche i proventi frutto della vendita di attività finanziarie.
Che cosa cambia – L’intesa può essere sintetizzata in quattro punti chiave. Quattro passi nella direzione della trasparenza fiscale e del sistema bancario a vantaggio delle amministrazioni finanziarie dell’Unione europea e di San Marino che, con l’applicazione dell’accordo, potranno identificare correttamente e senza equivoci i contribuenti interessati; amministrare e far rispettare le leggi fiscali in situazioni transfontaliere; valutare la probabilità dei casi di evasione fiscale ed evitare indagini superflue e non necessarie.
Lo scambio di dati, vita più difficile per gli evasori – Per gli stati membri Ue per San Marino sarà più facile identificare chi non paga le tasse: riceveranno infatti i nominativi, gli indirizzi, i numeri di identificazione fiscale e le date di nascita dei loro residenti con conti a San Marino, il bilancio di questi conti e altre informazioni finanziarie. Gli stessi dati saranno inviati a San Marino in relazione ai conti bancari di residenti nello stato del Titano all’interno di stati membri dell’Unione europea. Simili accordi sono stati sottoscritti con la Svizzera e col Liechtenstein.
Il Commento del Commissario Moscovici – “L’accordo fra l’Unione europea e San Marino” – ha commentato con una nota stampa Pierre Moscovici, Commissario per gli affari economici e finanziari, fiscalità e dogane – “ è un eccellente esempio di applicazione delle nuove norme sulla trasparenza globale in materia fiscale. L’accordo riflette la determinazione di San Marino buoni standard di governance per quanto riguarda la fiscalità globale. Sia l’Unione europea che San Marino hanno dimostrato si può lottare e si lotterà con azioni concrete contro l’evasione e elusione fiscale”.
“The long and winding road” – La stretta di mano fra San Marino e Unione, ora ratificata a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo, rappresenta solo l’ultima tappa di un lungo percorso che – come spiega Matteo Mascia in un articolo pubblicato su Fisco Oggi il 14 dicembre 2015 – include la firma nel 2013 la Convenzione multilaterale e la convenzione bilaterale contro la doppia imposizione con l’Italia e l’uscita dalla “lista nera” del gruppo dei Paesi black list.