È stato disposto dal ministero della Giustizia l’avvio a Palazzo Chigi di “un tavolo tecnico per il soddisfacimento delle richieste dei Comuni sede di uffici giudiziari”. Queste le parole del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, riportate dall’agenzia di stampa Public Policy, che questa mattina ha risposto a un’interpellanza del Pd in aula alla Camera.
Il ministero della Giustizia ha “assicurato massimo impegno nella definizione delle pendenze” con i Comuni per il rimborso per le spese degli uffici giudiziari “e per il mese in corso è prevista l’erogazione dell’acconto per le spesesostenute nel 2014” dai Comuni a titoli di anticipo. “Il ministro – ha aggiunto Migliore – ha deciso un percorso graduale di ristoro per le spese sostenute dal 2012 al 2014”.
I comuni, infatti, avanzano tutti i rimborsi maturati dal 2012 al 2015. Un problema non da poco per gli enti comunali, già dissanguati da anni e anni di “lacrime e sangue”. Per il 2012 sarebbe in via di adozione un provvedimento che riconosce sì un rimborso, ma in percentuali minime rispetto alle spese sostenute.
Nel 2011, infatti, per questo motivo alcuni comuni, tra cui quello di Lecce, avevano promosso ricorso al Tar. Il Tar ha disposto per le sole spese di procedura una quantificazione di oltre settemila euro per ciascuna pratica; e che sono 181 i comuni sede di uffici giudiziari e dunque i potenziali ricorrenti contro il ministero.
Bisogna ricordare, inoltre, che la legge di stabilità 2015 ha disposto che le spese obbligatorie necessarie per il funzionamento degli uffici giudiziari, a partire dal 1 settembre 2015, devono essere sostenute dal Ministero della giustizia e non più dai comuni. È quindi stato superato il sistema, in vigore dal 1941, che poneva a carico dei comuni l’onere di anticipare le predette spese, che poi erano rimborsate dal Ministero.