quattordicesima pensionatiLa Corte costituzionale dovrà pronunciarsi di nuovo sul tema della rivalutazione delle pensioni, dopo la sentenza dello scorso aprile con cui ha bocciato la riforma Fornero nella parte che congelava l’adeguamento degli assegni al costo della vita. Stavolta la Consulta è chiamata a stabilire se è conforme alla Carta il decreto legge 65/2015 convertito definitivamente con la legge 109/2015 lo scorso 17 luglio dal governo Renzi che, per mettere una pezza al problema, ha previsto rimborsi parziali per chi ha preso meno del dovuto.

 

A dover prestare attenzione alla prossima decisione della Consulta sono quei pensionati che avevano un assegno lordo al 31 dicembre 2011 (o al 31 dicembre 2012 se il pensionato è uscito nel 2012) superiore a 3 volte il trattamento minimo Inps e che avrebbero dovuto ricevere diverse migliaia di euro dopo la pronuncia della Consulta dello scorso mese di aprile. Il Governo Renzi, per evitare la restituzione piena dei denari, ha approvato in fretta e furia a Maggio il decreto Poletti con cui ha provveduto ad una restituzione solo parziale e comunque limitata agli assegni tra 3 e 6 volte il trattamento minimo inps (cioè tra i 1500 e i 2800 euro lordi circa).

 

Chi aveva assegni inferiori a 3 volte il TM, vale la pena di ribadirlo, non è stato interessato dal blocco biennale dell’indicizzazione del 2012-2013. Così come chi è uscito dal 2013 in poi dato che, in questo caso, l’assegno è stato adeguato all’inflazione ai sensi della legge 147/2013 a partire dal 1° gennaio 2014.

 

Chi invece è entrato nel perimetro del decreto legge 65 ha visto un piccolo bonus (se così lo vogliamo chiamare) oscillante tra i 250 e 950 euro lordi una tantum a cui si è aggiunta una piccola rivalutazione dell’assegno a partire dal 1° settembre 2015 ed una ulteriore rivalutazione a partire dal 1° gennaio di quest’anno che, in definitiva, ha portato in dote circa da 15 ai 20 euro in più al mese, per sempre. Si tratta però di briciole rispetto a quanto sarebbe spettato a questi assegni dopo la decisione Consulta (i rimborsi hanno coperto tra il 20% ed il 5% del dovuto, si veda tabella). Senza contare che gli assegni superiori a 6 volte il minimo non hanno visto praticamente nulla disattendendo, in sostanza, le osservazioni della Corte Costituzionale dello scorso anno.