mefLa Camera dei deputati ha approvato in seconda lettura il disegno di legge di stabilità e il disegno di legge di bilancio che ora passano al Senato per il via libera definitivo prima della pausa natalizia del Parlamento. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, aveva approvato il provvedimento il 15 ottobre scorso e contestualmente il documento programmatico di bilancio per il 2016 (in inglese Draft Budgetary Plan) era stato trasmesso alle istituzioni europee.

 

La politica di bilancio per il 2016 e gli anni successivi, che si associa strettamente al processo di attuazione delle riforme strutturali, si propone di ricondurre stabilmente l’economia italiana su un sentiero di crescita sostenuta e favorire l’occupazione. Essa si fonda su una graduale e incisiva riduzione del carico fiscale, volta a incoraggiare l’offerta di lavoro e gli investimenti in capitale fisico e umano e a sostenere i consumi delle famiglie. Numerosi interventi sono volti a rafforzare strutturalmente la competitività dell’economia.

 

“La legge di stabilità per il 2016, approvata dalla Camera e avviata agli ultimi passaggi in Senato, è un ulteriore passo avanti della politica economica del governo. Il fine ultimo della politica economica è la creazione di posti di lavoro di buona qualità, grazie al ritorno a una crescita sostenuta e sostenibile. La riduzione delle tasse che scatta il primo gennaio accrescerà il reddito e la fiducia delle famiglie e quindi i consumi, che quest’anno si sono finalmente ripresi. Gli sgravi fiscali sulle nuove assunzioni e gli incentivi fiscali , rafforzati al Sud, daranno un impulso alle imprese per sostenere i programmi di investimento, ampliare le attività, assumere personale e puntare sull’innovazione.

 

Allo stesso tempo questa legge di stabilità presta grande attenzione ai cittadini in difficoltà. Vanno in questa direzione gli interventi sui ‘salvaguardati’, che potranno accedere anticipatamente alle pensione, e per le donne che potranno lasciare il lavoro con 35 anni di contributi. Per i pensionati a basso reddito è stato anticipato al 2016 l’innalzamento della ‘no tax area’, la soglia di reddito entro la quale non si paga l’irpef. Il quadro e completato dagli interventi sociali e per la crescita, la nostra risposta alla minaccia globale del terrorismo.

 

Una risposta sul piano della sicurezza materiale ma anche della cultura e del l’inclusione, con investimenti sulle periferie urbane e spese per rilanciare i consumi culturali. Tutti questi interventi sono coerenti con l’azione pluriennale di consolidamento dei conti pubblici, che vede , a partire dal 2016, il debito calare dopo otto anni di aumento e che rafforza la credibilità interna ed internazionale del paese.”