Dovrebbe saltare la norma che sana le delibere dei comuni sulle aliquote della Tasi e dell’Imu approvate in ritardo. Lo ha annunciato ieri il Viceministro all’Economia Enrico Morando in Commissione Bilancio alla Camera durante la votazione dei primi emendamenti alla legge di stabilità. Una sanatoria che avrebbe comportato il rischio di un conguaglio nel 2016 a carico dei cittadini di questi stessi comuni.
Infatti dato che la norma «salva delibere» era stata inserita nella legge di Stabilità che entra in vigore il primo gennaio prossimo, per incamerare il gettito addizionale i sindaci avrebbero dovuto fissare una nuova scadenza di pagamento proprio nei primi mesi del prossimo anno. Un’ipotesi che non piace a Palazzo Chigi sin da subito schierato contro un appuntamento alla Cassa nel 2016 per i Comuni ritardatari. Entro giovedì, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti di relatori e governo, dovrebbe arrivare quindi una proposta di modifica per cassare la norma.
Non è l’unica novità in arrivo. Il pacchetto che relatori e governo presenteranno nei prossimi giorni resta corposo. Sempre in materia di immobili si starebbe valutando la possibilità di introdurre un credito Irpef del 50% per chi compra case ad alta efficienza energetica (A o B) direttamente dai costruttori. In arrivo ci sarebbe anche un pacchetto da 500 milioni per finanziare le infrastrutture. Nel menù anche uno stanziamento a favore dell’Inps per permettere all’Istituto di previdenza di finanziare il progetto della busta arancione, il documento che contiene l’indicazione della futura pensione per i lavoratori. Poi ci sono le misure in favore del comparto difesa e sicurezza e sulla cultura, ancora tutte da declinare, alle quali si abbinerà la norma sul salvataggio dei piccoli risparmiatori penalizzati dal decreto salva banche.
Altre modifiche alla manovra riguarderanno le misure per il Mezzogiorno. «Il governo interverrà con il credito di imposta automatico e un rafforzamento della decontribuzione sulle nuove assunzioni dice Morando , ma non ha intenzione di prevedere il super ammortamento al 160%». Ancora Morando è tornato sul delicato tema del canone Rai in bolletta, che ha scatenato le critiche delle società elettriche, prospettando modifiche senza tornare indietro. «I soggetti incaricati di far pagare il canone in bolletta - ha detto - dovranno essere rimborsati».
Ieri intanto la commissione Bilancio della Camera intanto ha approvato un emendamento alla legge di stabilità presentato dal Pd che consente ai Comuni di utilizzare i coefficienti per la determinazione della Tari superiori o inferiori del 50 per cento rispetto a quelli del cosiddetto metodo normalizzato anche per il 2016 e il 2017. Con la modifica si posticipa al 2018 anche l’utilizzo delle risultanze dei fabbisogni standard per le coperture dei costi di investimento e di gestione del servizio. I lavori in Commissione riprenderanno domani e proseguiranno, secondo il calendario della Presidenza, sino a venerdì anche se appare chiaro che ci sarà uno slittamento probabilmente sino a lunedì per concludere l’esame del provvedimento.