Concessioni-demanialiPresso la Corte di Giustizia dell’Ue ha preso il via la causa sull’applicazione della direttiva Bolkestein. Sib: “aspettiamo fiduciosi l’esito del processo, ben consapevoli che la soluzione del nostro problema è nelle mani della politica nazionale”.

 

In Lussemburgo si è tenuta presso la Corte di Giustizia dell’Ue la prima udienza della causa, con l’esposizione delle ragioni delle parti,sul rinnovo delle concessioni demaniali. Il caso è approdato alla Corte su iniziativa del Tar della Lombardia: al centro del contenzioso, l’applicazione della direttiva Bolkestein che obbliga a indire gare per la concessione di aree demaniali come quelle occupate dagli stabilimenti balneari in riva al mare, a laghi e fiumi.

 

Una prima indicazione del parere della Corte Ue sulla legittimità o meno delle proroghe delle concessioni balneari in Italia è attesa per il 25 febbraio 2016. “Nel corso dell’udienza sono state compiutamente rappresentate tutte le ragioni dei balneari italiani”, afferma Riccardo Borgo, presidente del Sindacato Italiano Balneari–Confcommercio. Prezioso il coordinamento fra le parti private e l’avvocato dello Stato Pietro Garofoli. Il Sib è l’unica organizzazione di categoria ad essere parte processuale.

 

“Un ringraziamento a tutti gli avvocati che hanno permesso di rendere utile questa udienza, aspettiamo fiduciosi l’esito del processo, ben consapevoli che la soluzione del nostro problema è nelle mani della politica nazionale dalla quale, ormai da troppo tempo, i balneari italiani sono in attesa di risposte vere e concrete. Il Sib – conclude Borgo – continuerà nella sua azione con sobrietà, concretezza e determinazione”.