730 precompilato detrazioniSemplificazioni in arrivo per la detraibilità delle spese funebri e per i costi sostenuti per frequentare le università private. Lo prevede la legge di stabilità con due modifiche chirurgiche all’articolo 15 del Testo Unico sulle Imposte dei Redditi con l’obiettivo di eliminare da un lato, per le spese funerarie, la dimostrazione del vincolo di parentela, dall’altro, per le spese universitarie private, la semplificazione dell’individuazione dell’importo detraibile da indicare in dichiarazione. Che sarà affidato ad un decreto del Miur rinnovato ogni anno. Il tutto nell’ottica di avviare con maggiore celerità la dichiarazione dei redditi precompilata.

 

Spese Funerarie. L’intervento normativo è volto a superare le difficoltà di acquisizione dell’informazione relativa al grado di parentela, senza il quale non è possibile stabilire se la spesa sia o meno detraibile, al fine di consentire l’indicazione delle spese funebri nella dichiarazione dei redditi precompilata già a partire dall’anno d’imposta 2015. Attualmente infatti l’articolo 15 del Tuir prevede che le spese funebri siano detraibili nel limite di 1.550 euro solo se il contribuente dimostri che sono state sostenute in dipendenza della morte delle persone indicate nell’ articolo 433 c.c., nonché di affidati o affiliati. Con l’intervento normativo viene, in sostanza, elimina il riferimento alla relazione di parentela con il de cuius , consentendo così la detrazione in dipendenza del solo evento della morte.

 

Si tratta di un intervento che, secondo il Governo, dovrebbe anche determinare un aumento del numero dei contribuenti interessati all’emissione del documento che comprova il sostenimento della spesa funebre al fine di beneficiare della relativa detrazione, con evidenti effetti in termini di miglioramento delle attività di contrasto dell’evasione.

 

Spese Universitarie Private. Con un’altra modifica si prevede che le spese di iscrizione ai corsi universitari privati possano essere portate in detrazione in misura non superiore a quanto previsto da un apposito decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca da emanarsi entro il 31 dicembre di ciascun anno. Sarà tale decreto ad individuare i limiti distinti per ciascuna facoltà da portare in detrazione tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali. Attualmente, invece, l’articolo 15 del Tuir dispone che le spese per la frequenza dei corsi universitari siano detraibili integralmente nel caso di università pubbliche, mentre per le università private la detrazione spetta nei limiti delle tasse e dei contributi dell’università pubblica più vicina. Una previsione che rende molto difficoltoso per il contribuente individuare l’importo detraibile da indicare in dichiarazione.