gestione, marzo, patto, committenza, anci, indebitati, riforma costituzionaleRendere il Comune il perno attorno a cui aggregare attori e processi di contaminazione aperti al territorio è l’elemento di fondo delle strategie di open innovation che in Italia e in Europa stanno riscuotendo maggiore successo nel creare crescita e dinamicità a partire da un nuovo rapporto tra pubblico e privato. Torino è senza dubbio la città in Italia che ha meglio coniugato finora questi elementi in una strategia organica di Open Innovation, capace di riunire un insieme di azioni che vanno dal sostegno alle startup al miglioramento delle capacità del personale della pubblica amministrazione: un modello locale integrato che ha qualificato anche a livello internazionale l’azione della città, che ha partecipato fino alla prima metà dell’anno come partner al progetto Urbact My Generation at Work, dedicato alla promozione di azioni innovative per l’occupabilità dei più giovani, e sarà partner fino al 2018 assieme a Parigi, Milano e Danzica di BSinno sul potenziamento degli ecosistemi locali di innovazione sociale.

 

L’esperienza torinese di FaciliTO

 

Al centro dell’azione europea e globale della città è stato il piano di iniziative avviato da Torino Social Innovation, che con FaciliTO ha fornito un ampio supporto alla comunità locale degli startupper, intercettando potenziali innovatori disposti a sviluppare e far crescere in città le proprie idee imprenditoriali. Attraverso un approccio partecipativo e aperto è stato possibile per il comune favorire lo sblocco di forme di finanziamento e sostegno verso queste nuove imprese da parte di banche e investitori locali (prima fra tutti la Compagnia di San Paolo), realizzando così una piattaforma unica in Italia per la sua capacità di aggregare operatori pubblici e privati per la realizzazione di servizi a sostegno dell’innovazione. Ultima fra le iniziative attivate in questo quadro è la partnership con Rinascimenti Sociali, che ha dato vita a un programma di accelerazione gratuito per le imprese giovani del territorio.

 

Coworking e fablab

 

Il rafforzamento dell’ecosistema locale costituito da spazi di coworking e fablab (tra cui il Toolbox, che ha contribuito alla riqualificazione di un vecchio spazio industriale abbandonato) ha fatto da molla al recupero di interi pezzi di città, rafforzando nella comunità locale la percezione positiva dei processi di innovazione per diverse tipologie di residenti. È quanto sta avvenendo nella zona di Barriera di Milano con Open Incet, centro di servizi per l’open innovation che supporta reale private e del terzo settore nella realizzazione di percorsi innovativi. Coinvolgere attivamente imprese e residenti per affrontare le principali sfide sociali del territorio è l’obiettivo di un complesso che non si occuperà solo di sostegno all’impresa ma offrirà anche nuovi spazi per l’intero quartiere grazie a un centro polifunzionale aperto alla collettività. Gestito da un associazione temporanea di imprese composta da Fondazione Brodolini, Consorzio Focus Piemonte, Associazione Make a Change, Consorzio Cooperativa Sociale Il Nodo, Associazione ItaliaCamp e Cooperativa Sociale Foorcoop, Open Incet si propone anche come modello di gestione integrata a favore di processi di innovazione diffusa su tutto il territorio. Gli interventi realizzati nell’ambito della strategia di innovazione aperta di Torino coinvolgono diverse zona della città: tra queste anche Borgata Campidoglio che vedrà presto sorgere un living lab pubblico, mettendo così a disposizione dei cittadini degli spazi concepiti come luoghi di sperimentazione per una serie di soluzioni realizzate sia dal settore pubblico che da quello privato, in settori quali la sensoristica, la mobilità alternativa e il risparmio energetico.

 

Il programma InnovaTo per i dipendenti del Comune

 

A queste azioni di forte impatto nei confronti del mondo imprenditoriale emergente del territorio si sono accompagnati programmi destinati invece al personale comunale, chiamato ad accompagnare con la forza dell’intelligenza condivisa questi processi di innovazione diffusa. Il programma InnovaTo ha visto proprio i dipendenti del Comune protagonisti di una call for ideas, che ha fatto emergere e realizzare una serie di idee innovative per il miglioramento della pubblica amministrazione in città. Non ultima, l’intera cittadinanza di Torino è stata coinvolta in questo processo di co-creazione di servizi innovativi attraverso First Life, social network di quartiere nato con l’obiettivo di rafforzare lo spirito di comunità tra gli abitanti e aumentare il coinvolgimento dei residenti nei processi tesi al rafforzamento di una qualità di vita urbana sostenibile.