La Commissione Bilancio di Palazzo Madama ha dichiarato inammissibile l’emendamento Santini (Pd) 19.0.8. relativo all’introduzione del prestito previdenziale a partire dal 1° gennaio 2016. Lo si apprende da fonti vicine al Senato che ha esaminato questa mattina sul profilo delle ammissibilità le proposte di modifica dagli articoli 16 a 22 del ddl. La bocciatura è dovuta a problemi relativi alla copertura. Santini (Pd) puntava ad introdurre un sostegno di 800-900 euro per i lavoratori da restituire poi con micro-prelievi sulla pensione.
Bocciati dalla Bilancio anche gli emendamenti delle opposizioni, in particolare Lega Nord e M5S che puntavano ad introdurre la quota 100 ed ampliamenti generalizzati della settima salvaguardia, risultato quest’ultimo piuttosto scontato. Restano in pista gli emendamenti relativi all’opzione donna (19.8), precoci (19.55) ed alcuni correttivi sulla settima salvaguardia in particolare per estendere da 12 a 36 mesi il termine per i lavoratori in mobilità (18.15), una modifica per gli stagionali e agricoli e per chi nel 2011 assisteva disabili.