entrate tributarie, direzioni regionaliLa TARI pesa più della TASI: lo afferma l’analisi dei costi ed il confronto delle tasse sugli immobili effettuato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL.

 

Con la Legge di Stabilità 2016 il Governo ha approvato gli interventi volti ad alleggerire la pressione fiscale dovuta alle tasse sugli immobili, eliminando TASI e IMU per le prime case (ad esclusione di immobili di lusso e castelli) e l’IMU dai terreni agricoli e gli imbullonati. Ma in realtà il grosso del peso a livello di tasse sugli immobili non arriva dalla TASI ma dalla tassa sui rifiuti, la TARI, che secondo le stime della UIL arriverà a pesare in media 321 euro a nucleo famigliare, 14 euro in più della tassa sui servizi indivisibili.

 

Senza considerare che nelle grandi città tra il 2012 ed il 2015 la TARI è aumentata mediamente del +24,1%, pari a 62 euro in più (da 259 a 321 euro a famiglia).
Il Comune più caro da questo punto di vista, ovvero quello in cui si sono registrati i maggiori aumenti tra il 2012 ed il 2015 è Cagliari con un aumento pari al +85,2%, seguito a stretto giro da Genova con il +54,2%.

 

Relativamente all’anno 2015, invece, i rincari maggiori sono stati a: Torino (+7%); Venezia (+4,2%); Firenze (+3,7%); Bologna (+3%); Milano (+2,9%); Genova (+2,8%). Hanno invece diminuito il prelievo Cagliari (-6,4%); Palermo (-5,8%); Napoli (-2,8%); Roma (-1,5%). In valori assoluti, però, nel 2015 il costo maggiore si registra a Cagliari con 450 euro medi, seguita da Napoli con 436 euro medi, Venezia 334 euro, Milano 331 euro, Genova 330 euro, Roma 318 euro, Bari 308 euro, Bologna 229 euro, Firenze 238 euro, Torino 262 euro, Palermo 289 euro.

 

I calcoli del Servizio Politiche Territoriali della UIL sono stati effettuati considerando i costi nelle 11 grandi città italiane per immobili di 80 mq e 4 componenti nel nucleo famigliare.

 

Secondo il segretario confederale Guglielmo Loy:

 

«Questi aumenti tra il 2012 e il 2015, significano pagare 207 euro in più a Cagliari; 116 euro a Genova; 79 euro a Palermo; 78 euro a Milano; 56 euro a Bari e Firenze. Più contenuti, si far per dire, sempre nello stesso periodo (2012-2015), gli aumenti in valori assoluti a Roma (7 euro); Napoli (8 euro); Venezia (9 euro); Bologna (11 euro)». Queste cifre «sono una ragione di più per non “star sereni” con le norme previste nella Legge di Stabilità e con i proclami del Presidente del Consiglio, che afferma che il prossimo anno la pressione fiscale non aumenterà. Ciò perché la TARI, ma così come le tariffe degli asili nido, delle mense scolastiche, del trasporto pubblico non sono oggetto del blocco dei tributi previsto. Tra l’altro, gli aumenti della tassa dei rifiuti non sempre si accompagnano con una migliore qualità del servizio, anzi”.