bankitaliaBollettino economico della Banca d’Italia. “I segnali congiunturali piu’ recenti, l’andamento della produzione industriale, il rafforzamento della fiducia di famiglie e imprese e le inchieste condotte presso i responsabili degli acquisti, indicano la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre a tassi analoghi a quelli della prima metà dell’anno”.

 

“In Italia l’attività economica ha ripreso a crescere dall’inizio del 2015, a ritmi intorno all’1,5% in ragione d’anno. I segnali congiunturali piu’ recenti – tra i quali l’andamento della produzione industriale, il rafforzamento della fiducia di famiglie e imprese e le inchieste condotte presso i responsabili degli acquisti – indicano la prosecuzione della crescita nel terzo trimestre a tassi analoghi a quelli della prima metà dell’anno”. Cosi’ la Banca d’Italia nel Bollettino economico.

 

“All’espansione del prodotto sta contribuendo, dopo anni di flessione della domanda interna, il consolidamento della ripresa dei consumi privati e il graduale riavvio degli investimenti in capitale produttivo. Sulla base delle recenti indagini – aggiunge – la maggior parte delle imprese valuta che gli effetti diretti del rallentamento dell’ economia cinese sulla propria attivita’ siano finora contenuti; sarebbero piu’ marcati solo per alcune grandi aziende esportatrici. Nel corso del 2015 l’occupazione e’ aumentata a ritmi significativi (0,8% nella media dei primi otto mesi sull’ anno precedente); l’ evidenza finora disponibile indica che l’ incremento dell’ occupazione dipendente, che ha riflesso soprattutto la ripresa ciclica, ha beneficiato altresi’ dei recenti provvedimenti adottati dal Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro”.

 

Per la Banca d’Italia, inoltre, “durante l’estate è proseguita la lieve riduzione del tasso di disoccupazione, quasi raddoppiato tra il 2008 e il 2014. Le imprese sono moderatamente ottimiste sulle prospettive dell’occupazione”. Inoltre “la dinamica dei prezzi al consumo, che ha risentito del nuovo calo delle quotazioni del petrolio, rimane ancora molto bassa (0,2% sui dodici mesi terminanti in settembre); prosegue invece il lento recupero dell’inflazione di fondo, tuttora sostenuta dall’ accelerazione dei prezzi dei servizi. Famiglie e imprese si aspettano nei prossimi mesi un’ inflazione molto contenuta, ma in graduale ripresa; si e’ ridotta la quota di consumatori che si attende prezzi in diminuzione”.