patto di stabilitazIl patto di stabilità interno “deve essere archiviato perchè a differenza di quello che tutti pensano è una congettura tutta italiana”. Lo ha spiegato il presidente di Ifel-Anci e sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, parlando in un’intervista ad Askanews delle richieste avanzate dall’Anci sulla legge di stabilità che il Governo sta mettendo a punto. Secondo Castelli il patto di stabilità “dobbiamo superarlo e, allo stesso tempo, dobbiamo evitare che le nuove norme possano produrre ulteriori effetti di inibizione degli investimenti”.

 

Il riferimento del presidente dell’Ifel è al pareggio di bilancio: “è utile un differimento delle norme che lo impongono dal 2016 perchè rischiamo che il patto uscito dalla finestra possa rientrare dalla porta”.Per questo, ha aggiunto Castelli, “speriamo che dalla legge di stabilità arrivino segnali inequivoci”, perchè con l’applicazione della norma sul pareggio di bilancio “c’è il rischio di una flessione del 24% degli investimenti locali”. Bisogna tenere conto, ha concluso, che “quello del Comune è un investimento sicuro: sono soldi liquidi inseriti nel circuito delle piccole e medie imprese”.

 

Lo stesso Castelli si è soffermato sull’abolizione dell’Imu e della Tasi sulla prima casa che “deve essere il primo passo di un processo di riordino della fiscalità locale”. A suo dire, si tratta di “una revisione di cui i Comuni hanno grande bisogno” anche perchè “negli ultimi cinque anni, i Comuni hanno subito 5 modifiche di quello che è il principale aromento, decisivo, al quale attingere fondi per assicurare i propri servizi”.

 

Per quello che riguarda l’abolizione dell’Imu e della Tasi “siamo ancora di fronte ad un’iniziativa spot”, ma la speranza “è che sia il presagio di un ragionamento più complessivo”. Secondo Castelli sono “due le ragioni che abbiamo messo insieme per essere per certi versi sfidanti del Governo: a Renzi abbiamo detto che se è vero che la ripresa comincia timidamente a lanciare qualche presagio, facciamo in modo che questa ripresa sia aggianciata al fatto che i Comuni tornano ad investire”.Da questo punto, ha aggiunto il sindaco Castelli, la richiesta “di una restituzione ‘paro paro’ del gettito Imu-Tasi, ma anche la possibilità di liberare investimenti”. Perchè, ha concluso, “l’investimento locale è una spesa buona che può favorire la crescita del paese”.

 

Ultimo tema affrontato quello delle partecipate: “Abbiamo accettato la sfida di una revisione profonda sulla parte di quelle partecipate che presentano rendimenti con le attese. Attenzione però: non bisogna buttare via il bambino con l’acqua sporca perchè c’è un 70% delle partecipate che nel campo dell’energia e dei rifiuti produce rendimenti importanti”.

 

Il sindaco di Ascoli aggiunge: “Non vorremmo che dietro il moralismo anti partecipate si nascondesse la volontà di riproporre privatizzazioni che sottrarrebbero al sistema pubblico e alla collettività risorse importanti”. La legge Madia, ha ricordato Castelli, “stabilisce principi importanti. Siamo pronti ad aderire per evitare che si possano produrre ancora effetti di sperequazioni e sprechi che nessuno di noi vuole, salvo che ci siano norme a presidio del personale che andrà a soffrire di questa stretta sulle partecipate. Bisogna garantire gli ammortizzatori sociali”