risi economicaL’incertezza che caratterizza l’economia internazionale e le difficoltà di lettura in prospettiva dei primi segnali di uscita dell’economia italiana dalla lunga recessione rendono particolarmente complessa la valutazione della programmazione economicofinanziaria esposta nella Nota di aggiornamento del Def.

 

Del resto, una più compiuta valutazione delle scelte che il Governo intende assumere per il quadriennio 2016-2019 sarà possibile solo quando, da un lato, le tendenze rilevate nel primo semestre dell’anno in corso (e alla base di un quadro macroeconomico italiano più positivo di quello presentato lo scorso aprile) troveranno verifica alla luce delle nuove condizioni prodottesi con la crisi dei mercati emergenti e delle grandi economie della Cina e della Russia.

 

Dall’altro, quando il quadro programmatico enunciato nella Nota si tradurrà nella manovra di bilancio, puntualmente articolata in interventi sulla spesa e sulle entrate, che sarà l’ossatura della prossima Legge di stabilità. In questa fase la Corte, ripercorrendo il disegno complessivo della programmazione economico-finanziaria per il quadriennio 2016-2019, non può che offrire prime osservazioni su quegli aspetti che, proprio a ragione della forte incertezza, richiedono una particolare attenzione.

 

Il rialzo delle stime di crescita e la preoccupazione di non incidere in senso negativo sui primi segnali di uscita dalla recessione hanno spinto il Governo ad una ulteriore revisione della strategia di fiscal policy e degli obiettivi di convergenza verso l’equilibrio strutturale di bilancio (OMT).

 

Nelle intenzioni del Governo, la revisione del quadro programmatico è funzionale a consolidare la ripresa appena avviata e ad accelerare il rientro verso i livelli di attività economica pre-crisi. Viene in tal modo riproposta la scelta, già maturata in occasione della precedente Legge di stabilità, di accompagnare la conservazione di un profilo discendente dell’indebitamento nominale con l’adozione di misure di tipo espansivo, assumendo consapevolmente un allentamento del rigore di bilancio.

 

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