recupero cassa integrazioneRitmo positivo per le entrate dei primi otto mesi dell’anno. Il fermo immagine pubblicato oggi dal dipartimento delle Finanze sul proprio sito mostra un numero molto vicino ai sei milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Precisamente, sono 5.880 i milioni di euro incassati in più dall’erario che, in termini percentuali si traducono in un aumento del 2,2 per cento.

 

Nei documenti on line, come di consueto, vi è un’analisi dettagliata dell’andamento sia globale sia particolareggiato delle performance derivanti dalle singole imposte.  Tanto premesso, ciò che conta è capire su quali basi si fonda la crescita tendenziale. Un incremento, fanno sapere dal Df, tanto più significativo per il fatto che, nel periodo osservato, sono venuti meno sia il gettito della sostitutiva sui maggiori valori delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia (articolo 1, comma 148, della legge di stabilità 2014), pari a 1.692 milioni di euro, sia quello dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni (articolo 1, comma 145 della legge di stabilità 2014), pari a 236 milioni di euro, i cui versamenti erano stati previsti per il solo anno 2014.

 

Il salvadanaio delle dirette

 

Complessivamente, l’introito proveniente dalle imposte dirette ammonta a 148.438 milioni di euro (+3,6% in confronto allo stesso periodo del 2014). In particolare, dall’Irpef arrivano 4.103 milioni di euro (+3,8% su gennaio-agosto dell’anno scorso): a trainare il dato sono state principalmente le ritenute di lavoro dipendente (+3.456 milioni di euro). Cresce anche l’Ires (+356 milioni di euro, pari a +2,3%): i maggiori versamenti in autoliquidazione dei mesi di luglio (+20,8%) e agosto (+9,1%) confermano una decisa ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: confermata, quindi, l’inversione di tendenza già registrata a luglio.

 

Tra le altre imposte dirette, si distinguono la sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze che aumenta del 68,6% e quella sul valore dell’attivo dei fondi pensione che registra un incremento del 92,7 per cento. Il sostanzioso gettito di entrambe le imposte deriva dall’aumento delle aliquote di tassazione dei redditi di natura finanziaria, rispettivamente dal 20 al 26% e dall’11,5 al 20% per cento, adottate per finanziare le misure di riduzione del cuneo fiscale sul lavoro.

 

La performance delle indirette

 

Il gettito complessivo, in questo caso, fa registrare un lieve aumento (+0,5%). Tra le imposte indirette, comunque, spicca la dinamica positiva dell’Iva, che segna un +3,1% sullo stesso periodo del 2014. Buona parte del merito va assegnata sicuramente agli effetti derivanti dall’applicazione dello split payment (ricordiamo che, in base a questo meccanismo, le pubbliche amministrazioni devono versare direttamente all’Erario l’imposta sul valore aggiunto che è stata addebitata loro dai fornitori).

 

Soffrono, invece le entrate provenienti dall’accisa sui prodotti energetici, loro derivati e prodotti analoghi (oli minerali): il decremento è pari a 67 milioni di euro (–0,4%). In flessione anche il gettito dell’accisa sul metano, che ha generato minori entrate per 1.125 milioni di euro (–39,1%).

 

Sempre al top

 

Le entrate non legate alla congiuntura economica, come quelle provenienti dai giochi, dal consumo di tabacchi e dall’imposta sulle successioni e donazioni, sono sempre in attivo: il dato percentuale globale è +1,5 per cento rispetto a gennaio-agosto 2014.