Nell’incontro tenuto a inizio settembre con la Flc Cgil, il Presidente Alleva, al di là della prioritaria questione dell’utilizzo dei risparmi ex. art 54 che resta vincolato ad un meccanismo oramai esterno all’Istituto, si è impegnato a dare segnali tangibili di un diverso atteggiamento dell’amministrazione nei confronti delle organizzazioni sindacali, quantomeno sulle questioni su cui l’Istat può effettivamente intervenire. In particolare, in quell’occasione il Presidente ha dichiarato di volere aprire alle modifiche richieste sugli accordi 2011-2013, e che alcune delle richieste avanzate dalla Flc Cgil negli ultimi sei mesi sul salario accessorio 2015 senza riscontro potevano avere risposta dell’Istat, a partire proprio da una intesa sul conto terzi, sul piano di risparmio e sulla connessione tra modernizzazione e finanziamento della contrattazione integrativa. Sia chiaro che sono tutte questioni su cui, pur non avendo ad oggi registrato alcun atto concreto, ci sono state negli scorsi mesi dichiarazioni di intenti da parte dei vertici dell’Istituto.
Ricordiamo che nella versione inviata ad agosto l’unica richiesta recepita rispetto alla versione di luglio era:
a) l’inserimento diretto delle risorse dei ratei dei risparmi della RIA mancanti
Nella versione del 16 settembre, dopo l’incontro con il presidente e la riunione di trattativa del 10 settembre, sono state accolte le seguenti richieste:
a) la produttività collettiva è legata ai risultati delle “macrostrutture dirigenziali”, specificando nel testo cosa sono
b) la tabella di distribuzione della produttività collettiva prevede 3 fasce invece di 5 (la richiesta era di sole 2 fasce). Le fasce vanno dal 60 al 100%, nella prima versione partivano dal 30%.
c) l’accordo su 2012 e 2013 prevede una ipotesi di distribuzione del fondo e non un semplice consuntivo, e la parte destinata alla produttività in origine non aumenta (anche se ovviamente si alimenta con i residui).
d) l’accordo su 2012 e 2013 ricalca quello del 2011 sulla questione della produttività, lasciando la distribuzione della produttività individuale esclusivamente a carico di eventuali economie aggiuntive.
Rispetto alla proposta del 16 settembre, la Flc Cgil ha richiesto ulteriori modifiche sul testo degli accordi:
a) dettagliare sulle diverse voci del fondo gli importi relativi allo stanziamento, al consuntivo di spesa e al conseguente residuo
b) correggere un errore materiale sulla frase finale dell’articolo 4
c) inserire una clausola di salvaguardia sull’entità complessiva del fondo
Lunedì 21 si è svolta un’ulteriore assemblea che si è trasformata in mobilitazione, con l’occupazione del palazzo di via Depretis (Contabilità Nazionale), e un confronto serrato tra i lavoratori e i dirigenti, compreso il direttore generale. Al tono irritato e paternalistico dei direttori, i lavoratori hanno ribattuto continuando a chiedere risposte alle legittime richieste, che finora non sono state date. Sarà bene ricordare che a fine settembre 2015, le prospettive di un avanzamento di carriera per il personale IV-VIII sono ancora pari a zero.
Nel pomeriggio di lunedì è arrivato un ulteriore segnale: la convocazione, per il 1° ottobre, sul conto terzi.
I lavoratori si sono quindi aggiornati in assemblea mercoledì 23 settembre a via Balbo. Durante la mattinata di mercoledì è arrivata dall’amministrazione una nuova bozza di ipotesi di accordo su 2011-2013 che recepisce tutte le ulteriori richieste della Flc Cgil, inserendo alla fine dell’accordo una frase di “salvaguardia” in caso si dovessero reperire ulteriori risorse su quei fondi. A questo punto la Flc Cgil ritiene che ciò che si poteva trarre su quegli accordi in sede di trattativa è stato ottenuto.
L’indicazione arrivata alla Flc Cgil dalla discussione in assemblea è di vincolare la firma sugli accordi 2011-2013 ad atti concreti a partire dal fondo 2015. Riteniamo la convocazione del 1° ottobre sul conto terzi non sufficiente: deve essere supportata da una documentazione propedeutica che indica la possibilità materiale e la volontà di arrivare a un risultato.
La Flc Cgil con la nota di giovedì 24 settembre ha chiesto che la convocazione per la firma sugli accordi 2011-2013 sia vincolata ad atti concreti, oltre che sul conto terzi, sull’avvio dell’iter per applicare l’articolo 4 comma 3 e la razionalizzazione delle spese, anche con la convocazione di un incontro sul tema con il presidente e il direttore generale, nonché sulla chiusura in tempi brevi del 2014 con lo stesso impianto degli anni 2011-2013.
Permane inoltre la richiesta di una nota esplicativa sui risparmi delle progressioni articolo 53 e i relativi ratei, visto che i numeri forniti non sono congruenti fra loro.
L’assemblea è riconvocata lunedì 28 settembre nell’aula 155 di via Balbo. Lo stato di agitazione permane fino al 2 ottobre.
Ricordiamo che l’obiettivo della vertenza è quello di ottenere progressioni e incremento del salario accessorio per tutti, e che questo si può fare solo a partire dal 2015. Le risorse recuperate grazie alla pressione di questi mesi sui fondi passati (i risparmi dei ratei RIA) non sono stabili e quindi aiutano solo indirettamente a risolvere l’insufficienza del fondo per le progressioni. Lo strumento principale per risolvere il problema, individuato dalla Flc Cgil, è quello del riutilizzo delle risorse impiegate negli anni per l’applicazione dell’articolo 54, strumento che, a causa della strategia adottata dall’Istat e più volte criticata dalla Flc Cgil, è passato in mano agli organi vigilanti ed è uscito quindi dal confronto sindacale interno.
Sia chiaro che, anche se si arrivasse a una sottoscrizione degli accordi 2011-2013, nessuna delle questioni per cui è nata la mobilitazione sarebbe risolta, perché ad oggi non ci sono le risorse per le progressioni, legate in gran parte agli esiti del rimpallo di interpretazioni tra l’Istat e gli organi vigilanti descritto in vari precedenti comunicati proprio sulla questione delle risorse storiche del 54.