versamento, modificheLa settima salvaguardia è una proposta di legge in discussione in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati che interviene ancora una volta sulla materia delle deroghe ai requisiti previdenziali introdotti dalla legge Fornero nel dicembre 2011.

 

Il disegno di legge nel testo base adottato dalla Commissione il 9 settembre 2015) intende concedere ad ulteriori 26 mila lavoratori che si riconoscono in determinati e tassativi profili di tutela la possibilità di mantenere, in via eccezionale, le previgenti regole di pensionamento (dette per l’appunto ante Fornero). Beneficio che si traduce nella possibilità di accedere alla pensione prima della disciplina attualmente vigente che com’è noto chiede 42 anni e 6 mesi di contributi (41 anni e 6 mesi le donne) indipendentemente dall’età anagrafica (pensione anticipata) oppure 66 anni e 3 mesi (pensione di vecchiaia).

 

Il provvedimento sostanzialmente ricalca la sesta salvaguardia (legge 147/2014) dalla quale si differenzia per lo spostamento dal 6 gennaio 2016 al 6 gennaio 2017 del termine per maturare la decorrenza della prestazione pensionistica, e per l’inclusione dei lavoratori titolari del trattamento edile e dei lavoratori provenienti da aziende cessate o interessate dall’attivazione delle vigenti procedure concorsuali quali il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria o l’amministrazione straordinaria speciale, che, proprio per tale ragione, non abbiano potuto stipulare accordi sindacali. C’è inoltre una importante precisazione proposta nel ddl unificato: gli adeguamenti alla speranza di vita non rileveranno piu’ ai fini della maturazione dei requisiti di accesso alle deroghe.

 

I profili di tutela Ammessi. Ribadendo che si tratta ancora di un disegno di legge (e quindi suscettibile di modifiche e anche di non essere approvato dal Parlamento) la seguente tavola riassume i potenziali beneficiari.

 

Le altre materie. Da segnalare che nel disegno di legge ci sono anche altre misure in materia previdenziale che “esulano” dalla salvaguardia vera e propria. In particolare c’è la possibilità di un’uscita anticipata a 64 anni per il personale del pubblico impiego che ha maturato la quota 96 entro la fine del 2012, la soluzione della questione dei 4mila lavoratori della scuola (2.500 a seguito della riformulazione approvata il 22 Settembre 2015) che hanno maturato un diritto a pensione entro la fine dell’anno scolastico 2011/2012, il congelamento della penalizzazione per i lavoratori precoci che sono usciti prima del 2015 e una revisione dei requisiti per il pensionamento per i macchinisti ferrovieri. Misure sulle quali si attende ora l’esito del confronto parlamentare.