patronatoIl Ministero del Lavoro ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il decreto 7 Agosto 2015 che fissa i requisiti di adeguata distribuzione sul territorio nazionale dei patronati. Nel provvedimento viene indicato che ai fini della costituzione e del riconoscimento i patronati devono rispettare tre requisiti dimensionali:

 

1) essere presenti con sedi in un numero di province riconosciute la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 60 per cento della popolazione italiana, come accertata nell’ultimo censimento nazionale;

 

2) assicurare l’apertura delle proprie sedi in ciascuna delle cinque aree geografiche Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d ‘Aoste, Liguria, Lombardia), Nord-Est (Trentino Alto Adige/Sudtirol, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio), Sud (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) e Isole (Sicilia, Sardegna), come individuate per l’Italia dalla classificazione NUTS, contenuta nell’allegato 1 del Regolamento (CE) n. l 059/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 maggio 2003, e successive modificazioni;

 

3) avere sedi in un numero di province riconosciute o di città metropolitane la cui somma della popolazione sia pari ad almeno il 20 per cento della popolazione dell’area geografica, come accertata nell’ ultimo censimento nazionale. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali provvederà alla verifica dei requisiti entro il 31 dicembre 2015.

 

Il provvedimento era previsto in attuazione della legge di stabilità 2015. I patronati dovranno essere presenti in un numero di province tali da coprire almeno 60 per cento della popolazione.