Solvit è un servizio gratuito fornito dall’Amministrazione nazionale di ogni Paese dell’Unione europea e di Islanda, Liechtenstein e Norvegia ed ha lo scopo di aiutare i cittadini e le imprese a trovare soluzioni rapide ai problemi transfrontalieri (relativi a due Stati dell’Unione) che incontrano nel mercato interno. Allo stesso tempo è anche una rete online formata dai vari centri nazionali presenti in tutti gli Stati dell’Unione e in Islanda, Liechtenstein e Norvegia, che cooperano per trovare una soluzione ai problemi dovuti all’erronea applicazione delle norme europee da parte delle amministrazioni nazionali. In Italia, il centro Solvit opera presso il Dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio dei ministri.
Risolto il 93% dei reclami nel 2014
Nel 2014, il centro Solvit italiano ha trattato 286 casi, il 20% in più rispetto al 2013 (erano 205) e al 2012 (182), risolvendo il 93% dei reclami ricevuti, ben oltre la media europea dell’84%. Le tematiche della maggior parte dei casi hanno riguardato la sicurezza sociale (43%), il riconoscimento delle qualifiche professionali (34%) e, a seguire, il diritto di soggiorno, le immatricolazioni di auto e la patente di guida. E’ quanto emerge dai dati comunicati dalla Commissione europea al Solvit relativi all’attività svolta durante lo scorso anno.
La Commissione europea sottolinea positivamente l’ottimo tasso di risoluzione dei casi pari al 93%, ben superiore alla media della rete dei centri Solvit (84%), e l’alta percentuale di casi presentati entro il termine di 30 giorni (82%). Suggerisce però di migliorare la comunicazione con coloro che presentano reclami (solo nel 49% dei casi è stata fornita una risposta iniziale entro 7 giorni) e i tempi di chiusura dei casi (solo il 67% ha rispettato il termine consigliato di 70 giorni).
Le linee guida Solvit stabiliscono, infatti, che ogni centro nazionale deve in sette giorni esaminare la richiesta e respingerla oppure accettarla, dandone comunicazione al richiedente. Nei 30 giorni successivi, ha il compito di raccogliere ed analizzare la documentazione ricevuta, effettuare un’analisi legale del problema e decidere se respingere la richiesta per mancata violazione della normativa UE oppure aprire un reclamo in lingua inglese nei confronti di un altro Stato membro: nel 2014, l’Italia ha aperto casi verso la Romania (36), la Gran Bretagna (21) e la Francia (16), mentre ha ricevuto casi da Polonia (24), Spagna (22) e Francia (21).
Cosa può fare Solvit
Il centro può intervenire in caso di violazione dei diritti UE dei cittadini o delle imprese da parte della pubblica amministrazione di un altro paese dell’UE e se non è stato avviato un procedimento giudiziario (può invece farlo nel caso di un semplice ricorso amministrativo). In particolare, le materie in cui può essere d’aiuto sono le seguenti:
- riconoscimento delle qualifiche professionali
- visti e diritti di soggiorno
- commercio e servizi (imprese)
- autoveicoli e patenti di guida
- prestazioni familiari
- diritti pensionistici
- attività professionali all’estero
- indennità di disoccupazione
- assicurazione sanitaria
- accesso all’istruzione
- movimenti di capitali o pagamenti transfrontalieri
- rimborsi Iva
Solvit, invece, non può essere d’aiuto in caso di problemi tra imprese, violazione dei diritti dei consumatori, richiesta di risarcimento di un danno e procedimenti giudiziari.