eurotassaNessuna “eurotassa”, ma un lavoro per trovare le soluzioni migliori sulle modalità future di finanziamento dell’ Ue, “lasciando invariato l’ onere complessivo a carico di cittadini ed imprese derivante dalle fiscalità nazionali e dalle ‘risorse proprie’ di pertinenza della Ue”.

 

Il Prof. Mario Monti ha smentito che introdurrà una nuova tassa europea. Stando alle sue dichiarazioni, invece, sta lavorando per conto di Bruxelles per trovare le soluzioni migliori sulle modalità future di finanziamento dell’Unione Europea, «lasciando invariato – tiene a precisare – l’onere complessivo a carico di cittadini ed imprese derivante dalle fiscalità nazionali e dalle “risorse proprie” di pertinenza della Ue».

 

È questo il mandato del «Gruppo sulle risorse proprie dell’Ue», da lui presieduto, istituito nel febbraio 2014 e che presenterà le sue proposte nella primavera prossima. Verranno discusse in una conferenza con le istituzioni europee e i Parlamenti nazionali che si terrà a Bruxelles nel giugno 2016.

 

«Certo – conclude l’ex Premier italiano – chi vuole più Europa, e soprattutto un’Europa meglio funzionante, dice da anni che l’Europa dovrà avere un bilancio proprio, non dipendente interamente o quasi dal trasferimento di contributi nazionali, e che anche l’eurozona, con ancora maggiore urgenza dell’Europa dei 28, dovrà avere un bilancio proprio, una fiscal capacity ».

 

Speriamo bene, ma il dubbio che ci propini una nuova tassa non ce l’ha completamente dissolto.