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Comunicato di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
– Il sistema imposto dal Governo per le immissioni in ruolo è iniquo e farraginoso. Siamo di fronte a una corsa a ostacoli che, oltre a non coprire tutti i posti in organico di cui la scuola ha bisogno, restringe di fatto il campo degli aventi diritto.

 

Il Mezzogiorno, ancora una volta, è il più penalizzato dalle scelte irresponsabili del Governo. Infatti, molti docenti dovranno trasferirsi al nord perché non si è voluto progettare un piano di interventi nelle aree del sud, soprattutto le più disagiate e a rischio, che puntasse a rafforzare la qualità e quantità dell’offerta formativa.

 

Come avevamo paventato, si profila il rischio di una nuova migrazione da una regione all’altra di precari, i quali con gli stipendi che si ritrovano difficilmente potranno mantenere un livello di vita simile a quello della propria sede di residenza. È urgente che le istituzioni regionali facciano sentire la loro voce su questo gioco dell’oca sulla pelle delle persone.

 

Per il personale Ata si prevedono ulteriori tagli di organici e mancate immissioni in ruolo e molte scuole faranno fatica a garantire il normale funzionamento.

 

Vogliamo ricordare al Governo che il lavoro è un diritto che non può essere messo in discussione da scelte che mortificano la dignità, le aspirazioni e la vita delle persone e non garantiscono nemmeno una migliore qualità dell’offerta formativa. La legge sulla brutta scuola mostra già le prime crepe e siamo solo all’inizio.