timbro cartellino falsi straordinariIl caso particolare emerge fra gli impiegati statali del Comune di Roma Capitale: licenziato il dipendente comunale che timbrava straordinari mai fatti. Più di 550 ore di straordinario mai svolte accumulate in 16 mesi sono costate il posto di lavoro a un dipendente comunale, smascherato e “punito” con il licenziamento e con la segnalazione alla Procura della Repubblica.

 

“Aveva dichiarato più di 500 ore di straordinario, mai fatte. Per questo abbiamo dovuto provvedere al licenziamento di un dipendente del comune. La nostra severità è per tutelare i romani e tutti i dipendenti perbene dell’amministrazione, che lavorano e si impegnano”. Queste sono state le parole espresse dal sindaco di Roma Ignazio Marino sul social Facebook. Il riferimento è alla vicenda che vede coinvolto un dipendente comunale che è stato licenziato dopo una contestazione disciplinare ai sensi e per gli effetti dell’art. 55-bis del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.

 

Timbrava il cartellino per far figurare ore di straordinario che invece non svolgeva e, in più, lo faceva presso le vidimatrici elettroniche di altre sedi, in particolare presso la sede del municipio situata vicino a casa sua e non a Largo Loria, dove prestava servizio.

 

La cosa ha suscitato sospetti anche perché non vi era alcun motivo di servizio che autorizzasse il dipendente a timbrare fuori dal suo luogo di lavoro. Gli accertamenti sono andati indietro nel tempo, fino a far scoprire che il dipendente nel 2014 e nei primi mesi del 2015 aveva accumulato straordinari liquidati pari a 554 ore, così suddivisi: – 2014: 484 ore di straordinari; – 2015: 70 ore di straordinari.

 

“Il caso – come conferma anche una stessa nota del Campidoglio – è emerso dopo una serie di controlli disposti dall’amministrazione capitolina nel mese di aprile e si è potuto verificare che il dipendente, assegnato a una direzione del dipartimento Risorse umane, nel periodo compreso tra il 2 gennaio 2014 e il 10 aprile 2015 è risultato che aveva timbrato il cartellino numerose volte, sia nel corso del 2014 che del 2015, presso luoghi di lavoro diversi da quello di assegnazione”.