manifatturieroMigliora l’accesso al credito in Italia, sia per le imprese del settore manifatturiero. A renderlo noto è il Bollettino economico della Banca d’Italia, aggiornato con gli ultimi dati, riferiti ai mesi tra marzo e maggio 2015.

 

Per le imprese manifatturiere si registra una crescita, seppur lieve, pari al +0,4%. Ancora in calo invece i prestiti per le imprese dei servizi e delle costruzioni, pari al -1,5% e -2,6% rispettivamente. Anche qui va comunque segnalato che la contrazione risulta attenuata rispetto alla fine dello scorso anno (-2,6% per i servizi e -3,5% per le costruzioni).

 

Prosegue inoltre, oltre ad estendersi, la riduzione del costo dei prestiti alle imprese, non più limitata alle società con primario merito di credito e le piccole e medie imprese segnalano nei sondaggi un accesso ai finanziamenti più agevole.

 

L’economia italiana ha ripreso a espandersi. Il miglioramento degli indici di fiducia di imprese e famiglie si è accompagnato a un recupero della domanda interna che è tornata a contribuire alla crescita. Gli investimenti, che si erano ridotti quasi ininterrottamente dal 2008, hanno registrato un aumento, con primi segnali favorevoli anche nel comparto delle costruzioni. I piani delle imprese prospettano una decisa espansione dell’accumulazione nel corso dell’anno per le aziende più grandi, a fronte di una maggiore prudenza da parte di quelle medie e, soprattutto, di quelle piccole. Gli indicatori congiunturali più recenti segnalano che nel secondo trimestre la crescita è proseguita a ritmi analoghi a quelli del primo.

 

L’espansione monetaria, in particolare l’ampio ricorso delle banche italiane alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine e il programma di acquisto di titoli dell’Eurosistema, si sta gradualmente trasmettendo alle condizioni del credito. Prosegue, e si estende, la riduzione del costo dei prestiti alle imprese, non più limitata alle società con primario merito di credito; anche le piccole e medie aziende segnalano nei sondaggi un accesso più agevole ai finanziamenti. La flessione dei prestiti alle imprese si è attenuata; sono tornati a crescere quelli al settore manifatturiero e quelli alle famiglie, per la prima volta da oltre tre anni.

 

L’elevata consistenza di crediti in sofferenza ereditata dalla lunga recessione continua tuttavia a comprimere la crescita dei prestiti e distoglie risorse dal finanziamento all’economia. Un’accelerazione dello smobilizzo dei prestiti in sofferenza contribuirebbe a sostenere la dinamica del credito. Le misure approvate in giugno dal Consiglio dei ministri dovrebbero rimuovere alcuni ostacoli derivanti dalla normativa vigente, accelerando la deducibilità fiscale delle perdite su crediti e rendendo più efficienti le procedure per il loro recupero. L’aumento del valore dei crediti deteriorati indotto dalle riforme può agevolare la creazione di un mercato secondario di questi attivi. È in corso un dialogo tra le autorità italiane e la Commissione europea sulla creazione di una società specializzata per l’acquisto di tali crediti.