Lo Comunica l’Inps nell’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento nel primo semestre del 2015. Forte incremento anche delle domande per l’opzione donna.
Crescono le domande di pensione anticipata nel primo semestre del 2015. Lo segnala l’istituto, in base alla rilevazione effettuata al 2 luglio 2015 nel ‘Monitoraggio flussi pensionamento – decorrenti’. Un consistente incremento del peso delle pensioni anticipate si osserva sia nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, nel quale la percentuale sul totale delle decorrenti passa dal 22% del 2014 al 34% del 2015, sia nelle gestioni dei lavoratori autonomi, dove tale percentuale passa dal 17% al 25%.
“L’incremento rilevato – spiega l’Inps – dipende essenzialmente dalla nuova normativa introdotta con la legge 214/2011 che, come noto, ha causato un blocco dei pensionamenti di anzianità incrementando notevolmente i requisiti contributivi per il diritto alla pensione anticipata, e in seguito alla quale, pertanto, solo ora un numero consistente di soggetti ha potuto raggiungere la maggiore anzianità richiesta per questo tipo di trattamento”.
L’osservatorio certifica nei primi due trimestri del 2015 una sostanziale stabilità del numero dei trattamenti di vecchiaia ed un contestuale incremento delle pensioni di anzianità/anticipate rispetto agli analoghi valori riferiti all’anno precedente. Tale incremento risulta particolarmente accentuato nella gestione degli Artigiani dove le pensioni di anzianità/anticipate relative alle decorrenze dei primi sei mesi del 2015, dato ancora parziale a causa del ritardo nelle liquidazioni, si attestano già in questa prima rilevazione su un valore pari al triplo del dato del primo semestre 2014, mentre nel FPLD e nei Commercianti ci si attesta su un valore doppio.
Tale andamento – ricorda l’Inps – dipende principalmente dalle regole imposte dall’attuale normativa previdenziale che ha introdotto la pensione anticipata in luogo della pensione di anzianità, la quale fino al 2011 ve niva liquidata o con 40 anni di contributi o con il sistema delle quote: tale nuovo trattamento a partire dal 2012 richiede una anzianità decisamente superiore rispetto ai 35 minimi richiesti nelle quote. In particolare coloro i quali nel 2011 non sono riusciti ad agganciare il requisito delle quote anche in presenza di anzianità elevata (inferiore comunque a 40), poiché con età inferiore al requisito minimo richiesto (60 anni per i dipendenti – 61 per gli autonomi), hanno cominciato quest’anno a raggiungere in misura consistente i 42 anni e 6 mesi di anzianità richiesti dal trattamento anticipato. Tali considerazioni non valgono ovviamente per i cosiddetti salvaguardati, per i quali sono stati conservati in generale i requisiti per il pensionamento vigenti prima del 2012.
Per quanto riguarda le donne inoltre, l’Inps certifica un notevole incremento dei trattamenti di anzianità legati alla scelta dell’opzione donna che, ad oggi, dovrebbe essere consentita solo fino alla fine del 2015.
Dalla rilevazione effettuata dall’Inps al 2 luglio 2015, relativa alle pensioni con decorrenza nell’anno 2014 e nei primi due trimestri del 2015, risultano liquidati nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti 256.580 trattamenti con decorrenza 2014 e 140.106 con decorrenza nel primo semestre 2015.
Per quanto riguarda il complesso delle gestioni dei lavoratori autonomi, sono state liquidate, rispettivamente, 164.309 pensioni con decorrenza 2014 e 86.716 con decorrenza nel primo semestre 2015. Si registrano, inoltre, 48.946 assegni e pensioni sociali liquidati con decorrenza nel 2014 e 24.287 con decorrenza nel 2015.