Sentenza di assoluzione per 23 attivisti che nel 2010 erano intervenuti per impedire la contaminazione causata da coltivazioni illegali di mais OGM. La storia risale a cinque anni fa, quando si è diffusa la notizia di campi seminati illegalmente con mais geneticamente modificato (MON810 della Monsanto).
Di fronte al pericolo di contaminazione da OGM e considerato che nessuno stava impedendo quello che accadeva, avevamo prelevato e analizzato alcuni campioni di mais, scoperto l’esatta posizione dei campi e successivamente isolato e messo in sicurezza la parte superiore delle piante che stavano già disperdendo il polline delle colture geneticamente modificate.
Gli attivisti hanno solo fatto ciò che avrebbero dovuto fare le autorità preposte – difendere l’ambiente, eppure nel gennaio del 2012 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone aveva emesso un decreto penale di condanna nei confronti di 23 attivisti per oltre 86 mila euro!
Così è cominciato il lungo procedimento che si è concluso oggi: questa sentenza non solo conferma che il nostro intervento era legittimo, ma è un’ulteriore sconfitta del fallimentare modello di agricoltura industriale di cui gli OGM sono un emblema!
Nel giorno dell’assoluzione degli attivisti, anche l’Enciclica di Papa Francesco, promulgata proprio oggi, solleva seri dubbi sull’utilizzo di OGM in agricoltura: “L’estendersi di queste coltivazioni distrugge la complessa trama degli ecosistemi, diminuisce la diversità nella produzione e colpisce il presente o il futuro delle economie regionali. In diversi Paesi si riscontra una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella produzione di sementi e di altri prodotti necessari per la coltivazione.”