Già approvato al Senato il 30 aprile 2015, ed ora in fase di analisi nelle Commissioni alla Camera, il DDL che prevede diverse deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche inciderà anche sulla scuola.
Uno degli articoli più incisivi è certamente il 13 che prevede un generale riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.
Come è noto, pur se contrattualizzato il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, ivi incluso quello della scuola, da diversi anni vi è una voluta inversione di tendenza, come confermata dallo stop della contrattazione collettiva, ovvero un nuovo accentramento della materia da parte dello Stato, con tutte le ovvie conseguenze del caso.
Infatti, i Sindacati avranno solo una funzione, quale quella di essere sentiti, nulla di più, come emerge nei primi commi del citato articolo dove si afferma che “i decreti legislativi per il riordino della disciplina in materia di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e connessi profili di organizzazione amministrativa sono adottati, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.
Quali sono gli interventi più importanti previsti?
1) Concorsi: previsione nelle procedure concorsuali pubbliche di meccanismi di valutazione finalizzati a valorizzare l’esperienza professionale acquisita da coloro che hanno avuto rapporti di lavoro flessibile con le amministrazioni pubbliche, con esclusione, in ogni caso, dei servizi prestati presso uffici di diretta collaborazione degli organi politici e ferma restando,comunque, la garanzia di un adeguato accesso dall’esterno;
2) Prestazioni lavorative e flessibilità: rilevazione delle competenze dei lavoratori pubblici; disciplina delle forme di lavoro flessibile, con individuazione di limitate e tassative fattispecie,caratterizzate dalla compatibilità con la peculiarità del rapporto di lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e con le esigenze organizzative e funzionali di queste ultime;
3) Assenze per malattia: riorganizzazione delle funzioni in materia di accertamento medico-legale sulle assenze dal servizio per malattia dei dipendenti pubblici, al fine di garantire l’effettività del controllo, con attribuzione all’Istituto nazionale della previdenza sociale della relativa competenza e delle risorse attualmente impiegate dalle amministrazioni pubbliche per l’effettuazione degli accertamenti, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano perla quantificazione delle predette risorse finanziarie e per la definizione delle modalità d’impiego del personale medico attualmente adibito alle predette funzioni, senza maggiori oneri perla finanza pubblica;
4) Valutazione dipendenti pubblici: semplificazione delle norme in materia di valutazione dei dipendenti pubblici, di riconoscimento del merito e di premialità, nonché dei relativi soggetti e delle relative procedure; sviluppo di sistemi distinti per la misurazione dei risultati raggiunti dall’organizzazione e dei risultati raggiunti dai singoli dipendenti; potenziamento dei processi di valutazione indipendente del livello di efficienza e qualità dei servizi e delle attività delle amministrazioni pubbliche e degli impatti da queste prodotti, anche mediante il ricorso a standard di riferimento e confronti; riduzione degli adempimenti in materia di programmazione anche attraverso una maggiore integrazione con il ciclo di bilancio;coordinamento della disciplina in materia di valutazione e controlli interni; previsione di forme di semplificazione specifiche per i diversi settori della pubblica amministrazione;
5) Provvedimenti disciplinari: introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti finalizzate ad accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l ’esercizio dell’azione disciplinare.
Insomma da un lato vi è un forse contrasto al DDL sulla scuola, dall’altro vi è un silenzio assordante sul provvedimento ora citato, che inciderà profondamente sulle questioni della vita ordinaria dei lavoratori, dalla valutazione, premialità, performance, all’ennesima riformulazione dei procedimenti disciplinari, alle assenze per malattia, ed il tutto con l’azzeramento assoluto della contrattazione collettiva nazionale e per quella integrativa si prevede, sempre all’interno del citato articolo 13 “la definizione delle materie escluse dalla contrattazione integrativa anche al fine di assicurare la semplificazione amministrativa”. Così come alla voce razionalizzazione corrisponde, nella realtà, quella dei tagli, a quella dell semplificazione amministrativa, riferita alla contrattazione (integrativa in questo caso), corrisponde e corrisponderà maggior decisionismo da parte dirigenziale.