comitato_cugIl ruolo dei Cug nella riforma della Pubblica amministrazione e nel contrasto alla corruzione. Ufficializzata la Carta contenente gli obiettivi comuni.

 

Assicurare alle persone pari dignità sul lavoro; promuovere e/o potenziare le iniziative attuative delle politiche di conciliazione; innovare, razionalizzare e rendere efficiente ed efficace l’organizzazione del lavoro pubblico, riconoscendo il merito; eliminare ogni forma di violenza morale e psicologica; tutelare l’etica della Pa attraverso il benessere organizzativo e la prevenzione del disagio lavorativo; combattere le discriminazioni dirette e indirette riferite al genere e non solo. Sono alcune delle linee guida contenute nella “Carta” che ha accompagnato il battesimo del neo-costituito Forum dei Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, presentato oggi 16 giugno, in un convegno a Montecitorio.

 

Fra le trentatré realtà istituzionali presenti, anche l’Agenzia delle Entrate, con la voce del suo direttore, Rossella Orlandi, la quale ha ricordato che il Cug dell’Agenzia è già attivo da quasi quattro anni. L’impegno del Comitato ha contribuito in questi anni a migliorare concretamene il benessere sul luogo di lavoro attraverso numerose iniziative, come l’opportunità del telelavoro, per venire incontro agli impegni familiari dei dipendenti, evitando situazioni di stress con ripercussioni sia sulla propria vita privata sia sulla produttività.
Stessa ratio per il part time, di cui usufruiscono 2.796 lavoratori delle Entrate.

 

Diverse le tematiche etiche incluse poi nel Codice di comportamento dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, in elaborazione, come il contrasto ad atteggiamenti che abbiano effetti negativi sui destinatari dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori.

 

Il numero uno dell’Amministrazione finanziaria, inoltre, si è detta particolarmente orgogliosa di rappresentare l’istituzione che per prima ha attivato la procedura di whistelblowing, una misura volta a incoraggiare chi viene a conoscenza di condotte illecite di colleghi e si assume la responsabilità di denunciarle: “non soltanto i reati, ma tutte le condotte che non possono e non devono appartenere al comune sentire di un’Amministrazione sana, che chiede correttezza e trasparenza a 43 milioni di italiani”. Chi persegue davvero la lotta all’illegalità fiscale, deve necessariamente essere l’emblema della legalità e dell’onestà.