testo, freedom actIn cottura da settimane, il decreto enti locali entra finalmente nell’ordine del giorno del consiglio dei ministri convocato, ed è già una notizia. Ma è dall’evoluzione del testo, che negli ultimi giorni si è allungato imbarcando un ricco ventaglio di articoli aggiuntivi, che arrivano le novità più interessanti per imprese e contribuenti. Alle prime guarda la nuova puntata dello sblocca-debiti che, potrebbe liberare fino a 4,85 miliardi per consentire agli enti territoriali di liquidare ai propri fornitori anche le fatture scadute nel 2014.

 

Patto di stabilità 2015-2018 piu’ leggero per comuni, province e Città metropolitane, sanzioni più lievi per il mancato rispetto del patto di stabilità interno nel 2014, via libera al fondo compensazione IMU e TASI per il 2015 con un contributo di 530 milioni di euro. Sono queste le principali novità contenute nel decreto legge sugli enti locali approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri.

 

Il meccanismo

 

Le prime due puntate, scritte dal Governo Letta nel 2013 e dal Governo Renzi nel decreto sul «bonus Irpef» dell’aprile 2014, avevano infatti coperto le partite che si erano incagliate fino al 2013, ma nemmeno lo scorso anno i pagamenti da parte delle Pa sono stati regolari. Anche grazie al recupero di somme già stanziate e non utilizzate nelle tappe precedenti, il fondo per la liquidità della Pubblica amministrazione torna a rianimarsi con due miliardi per i pagamenti delle Regioni, altrettanti per gli enti del servizio sanitario e 850 milioni per Province e Comuni. Si tratta, come sempre, di anticipazioni di liquidità, che gli enti dovranno restituire con un piano di ammortamento fino a 30 anni, ma per partecipare a questa nuova tranche bisognerà dimostrare di essere stati puntuali nei precedenti episodi della serie: le risorse, che dovrebbero essere assegnate entro i primi giorni di luglio secondo una procedura che il testo deve ancora definire nei dettagli, saranno infatti riservate a chi può certificare di aver pagato almeno il 75% dei vecchi debiti finanziati con le precedenti anticipazioni di liquidità.

 

Il fondo Tasi

 

Per i contribuenti arriva invece la replica, in tono un po’ minore, del fondo per finanziare le detrazioni Tasi sull’abitazione principale. Le ultime bozze parlano di 530 milioni di euro (l’anno scorso erano 625 milioni), che dovrebbero anche compensare i Comuni dei tagli di troppo effettuati con l’ultimo decreto sull’Imu agricola (la verifica dei gettiti effettivi dovrebbe arrivare entro fine mese). In questo modo, il Governo evita il rischio di una caduta generalizzata degli sconti attribuiti dai Comuni nel 2014.

 

Personale

 

Il provvedimento che dovrebbe essere approvato oggi torna poi sul terreno delicato della riforma delle Province, nel tentativo di sbloccare una mobilità del personale finora rimasta incagliata. Prima di tutto, il blocco delle assunzioni negli enti che hanno sforato il Patto o impiegato in media più di 90 giorni per pagare le proprie fatture nel 2014 (dal calcolo escono quelle interessate dagli sblocca-debiti) non si applica per i contratti a termine degli enti di area vasta e per la ricollocazione del personale ex provinciale nei Comuni. L’ultima bozza, poi, conferma le ipotesi circolate nelle scorse settimane di ricollocare il personale dei centri per l’impiego attraverso le Regioni, in attesa dell’avvio dell’agenzia nazionale prevista dal Jobs Act: sempre che sia facile trovare l’intesa con i Governatori, che nell’ultima bozza del decreto vedono spuntare i 2,35 miliardi di tagli alla sanità anche se l’accordo non è ancora stato raggiunto. Un capitolo importante è poi dedicato ai bilanci comunali, con la norma chiamata a permettere la rinegoziazione dei mutui anche a chi è in esercizio provvisorio e i correttivi alla riforma dei bilanci al debutto quest’anno in tutti gli enti locali.

 

A favore dei Comuni viene previsto un ammorbidimento delle sanzioni per il mancato rispetto del patto di stabilità interno nel 2014. La sanzione, rappresentata dalla riduzione delle risorse spettanti dal Fondo di solidarietà, si applica in misura pari al 20% dello sforamento, anziché pari al 100%. Analogamente, per le Province e le Città metropolitane le risorse che vengono erogate dal fondo sperimentale di riequilibrio vengono ridotte del 20% anziché del 100% dello sforamento con il limite massimo previsto del 3% delle entrate correnti registrate nell’ultimo consuntivo.

 

Pagamento  debiti commerciali – Nel decreto trova posto per l’anno 2015 un incremento di 2 miliardi di euro delle risorse destinate alle Regioni e alle Province autonome per far fronte al pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31 dicembre 2014. L’importo di 2 miliardi è ulteriormente incrementato dalle eventuali risorse disponibili e non utilizzate per il pagamento dei debiti degli enti del Servizio Sanitario nazionale. Per il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili dei Comuni maturati al 31 dicembre 2014, vengono concessi ulteriori 850 milioni.

 

Fondo compensazione IMU e TASI – Ancora, per il 2015 è attribuito ai Comuni un contributo di 530 milioni di euro. Con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze da adottare entro il 10 lugli 2015, viene stabilita , secondo una metodologia adottata dalla Conferenza Stato-Città e Autonomie Locali, la quota di contributo spettante a ciascun  ente tenendo conto dei gettiti dell’IMU e della TASI del 2014.