Il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) è un negoziato tra Unione europea e Stati Uniti per l’apertura della più grande area di libero scambio conosciuta. Condotto lontano dagli occhi indiscreti dell’opinione pubblica e dei parlamenti, porterebbe ad una messa in discussione di standard e normative ambientali e sociali, considerate troppo spesso come impedimenti tecnici al libero commercio.
Sotto attacco non sono soltanto servizi pubblici e beni comuni, a rischio di privatizzazioni e svendite selvagge, ma quegli standard come la sicurezza dei cibi, dell’ambiente, dei luoghi di lavoro, della chimica, gli stessi contratti di lavoro, rispetto ai quali Europa e Stati Uniti hanno idee e pratiche molto diverse, spacciando il tutto come una delle soluzioni più efficaci per uscire dalla crisi permettendo alle imprese europee di fare più affari negli Stati Uniti.
Per fare un esempio, che ci coinvolge direttamente, se passeranno questi trattati non sarà più possibile per un paese come l’Italia mettere al bando del proprio territorio gli OGM, ma anche il made in Italy, dell’agroalimentare come del manifatturiero avanzato, non potrà più difendersi dalle falsificazioni.
La Campagna Stop TTIP entra nel vivo: il 10 giugno prossimo il Parlamento europeo si riunirà a Strasburgo in sessione plenaria per discutere ed approvare la Risoluzione Lange, la cui versione appena approvata alla Commissione Commercio Internazionale il 28 maggio scorso contiene come se niente fosse tutti i punti più controversi del negoziato, nonostante le obiezioni sull’efficacia e i potenziali pericoli generati dal TTIP siano ormai sostenuti anche da grandi economisti come Paul Krugman e il premio nobel Joseph Stiglitz.
La Campagna Stop TTIP Italia, assieme alle reti internazionali Stop TTIP, sta organizzando iniziative delocalizzate e una campagna di pressione sui Parlamentari europei in vista del voto.
Ricorda: il loro parere non sarà vincolante, ma la Commissione deve uscire bocciata, non rafforzata dal voto di Strasburgo.
Per questo come cittadine e cittadini dobbiamo reagire e possiamo farlo insieme alle altre centinaia di associazioni e comitati che si sono mobilitati da oltre un anno in tutta Europa e negli Stati Uniti.
a) Se vuoi partecipare alla campagna di pressione sul Parlamento europeo copia e incolla la lettera che trovi qui sotto e inviala in email agli Europarlamentari della maggioranza eletti nella tua circoscrizione.
b) Partecipa a una delle iniziative organizzate in Italia in questa settimana di mobilitazione
c) Se non hai ancora firmato la Petizione europea Stop TTIP, puoi farlo cliccando suhttp://stop-ttip.org/firma
d) Scopri se nella tua città o vicino a te c’è già un Comitato Stop TTIP, per chiedere altre informazioni
Il tuo parere conta, fatti sentire prima che sia troppo tardi.
Ecco anche il testo della lettera da inviare via email:
Gent.m* Europarlamentare, fa la cosa giusta: ferma il TTIP
Il 10 giugno, a Strasburgo, lei sarà chiamat* a esprimere il suo parere sul Trattato transatlantico Usa-Ue di liberalizzazione degli scambi e degli investimenti. In vista di questo voto importante, le scrivo per chiederle di fare la cosa giusta: fermare il TTIP. Un accordo poco trasparente, che alimenta troppe preoccupazioni circa un drastico e irreversibile abbassamento degli standard di qualità della vita e del processo democratico, in Europa e in Italia come negli Usa.
Nonostante le obiezioni sull’efficacia e i potenziali pericoli generati dal TTIP siano ormai sostenuti anche da grandi economisti come Paul Krugman e il premio nobel Joseph Stiglitz, la Commissione INTA le consegna un testo che, sotto un pesante velo di retorica, sembra ignorare i principali problemi che il trattato presenta.
Per questo le chiedo, con ferma determinazione, di votare contro il TTIP e tutti gli accordi sul commercio e gli investimenti che antepongono il profitto e gli interessi privati ai diritti umani e di cittadinanza.
Molte Amministrazioni locali italiane, tra cui quelle di Ancona, Milano, governati dalle maggioranze più diverse, hanno approvato ufficialmente mozioni e ordini del giorno di “sfiducia” al TTIP.
Le chiedo, col suo voto, di impegnarsi su queste 5 priorità:
1. Escludere qualsiasi forma di tutela degli investitori esteri simile o analoga all’ISDS
2. Chiedere il ritiro della proposta di un organismo per la cooperazione regolatoria, che indebolisce di fatto le attuali autorità internazionali
3. Evitare l’abbassamento degli standard europei in tutti i settori, ma in particolare sulla sicurezza alimentare, la sicurezza sociale, la promozione ambientale e i diritti del lavoro.
4. Impedire la messa sul mercato dei servizi pubblici
5. Fare pressione per rendere pubblici tutti i testi negoziali
Le chiedo, dunque, di rendere pubblica la sua posizione su tutti questi punti e di rispondere con convinzione democratica agli sforzi che noi cittadini e le associazioni, i sindacati, i comitati locali e i coordinamenti nazionali della Campagna Stop TTIP stanno facendo perché si faccia piena luce su un negoziato tanto importante quanto sconosciuto alla maggioranza dell’opinione pubblica.
Sarà mia cura informarmi sul suo voto, per capire se rappresenterà o meno le mie convinzioni, e farlo sapere.
In attesa di un cortese riscontro, distinti saluti
Nome, cognome, città di residenza