Poletti: “Ammortizzatori sociali per imprese sopra i 5 dipendenti”
“Il nostro orientamento e’ prevedere gli ammortizzatori sociali per le imprese sopra i cinque dipendenti”. Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Lavoro della Camera.
“Stiamo infatti lavorando ai decreti che presto andranno in discussione, riguardanti la cassa integrazione nelle imprese con meno di 15 dipendenti”, spiega Poletti. “Non è vero che il Jobs act peggiora le condizioni previdenziali. Penso esattamente il contrario”.
Secondo Poletti finora si è creato un “disastro” con le varie forme contrattuali esistenti: co.co.co, contratti a chiamata. “Se il 15% dei contratti stabili diventa 25% si tratta di persone che hanno una condizione previdenziale decisamente migliore”. Del resto, ha spiegato il ministro, “la scelta del governo di investire per promuovere contratti a tempo indeterminato ha anche questa logica”.
Ocse: “Il Jobs Act può migliorare drasticamente il mercato del lavoro in Italia”.
Il Jobs Act “ha il potenziale per migliorare drasticamente il mercato del lavoro” in Italia, riducendo le dualità e garantendo sussidi universali alla disoccupazione, aumentando così la condivisione dei rischi e migliorando notevolmente la rete delle garanzie sociali”.
E’ quanto sottolinea l’Ocse nell’Economic Outlook del 2015 sulla riforma del lavoro italiana. L’organizzazione sottolinea che il tasso di crescita dell’occupazione è tornato “positivo dopo un lungo periodo di calo” e che “il miglioramento delle prospettive di crescita sta iniziando a incoraggiare i lavoratori a tornare nel mercato del lavoro”.
Nonostante questo, si aggiunge, “il tasso di disoccupazione resta elevato”. L’economia italiana, dopo “una lunga recessione”, crescerà dello 0,6% quest’anno e dell’1,5% nel 2016. Una ripresa “graduale” e che è “ancora fragile”. Per rafforzare la crescita il governo deve “continuare a portare avanti il suo piano ambizioso e completo di riforme istituzionali e strutturali”.
Le esportazioni italiane, secondo il rapporto economico 2015 dell’Ocse, continueranno a sostenere la crescita, ma la ripresa si estenderà anche ai consumi. La crescita dell’inflazione e dei salari rimarrà “moderata” e la disoccupazione dovrebbe rimanere stabile nel 2015, per poi iniziare a scendere il prossimo anni con il rafforzamento della ripresa e con gli effetti delle riforme del mercato del lavoro. Gli “stagnanti” investimenti privati saranno “bilanciati” dall’aumento della spesa pubblica in infrastrutture.
Inoltre, indica l’organizzazione di Parigi, gli investimenti dovrebbero rimbalzare “più del previsto, specialmente se i prezzi degli immobili invertiranno il trend al ribasso e se il settore bancario si rafforzerà”. Anche il miglioramento del mercato del lavoro potrebbe far aumentare la fiducia dei risparmiatori più delle previsioni, facendo aumentare la crescita dei consumi. Ma per rafforzare le prospettive di crescita nel medio termine, il governo dovrebbe continuare a portare avanti la sua agenda di riforme, “ambiziosa e completa”.
Tra gli interventi previsti dal piano dell’esecutivo italiano l’Ocse ricorda quello sull’efficienza della Pubblica Amministrazione e del sistema giudiziario, la riforma della scuola, l’accelerazione dei principali progetti di infrastrutture pubbliche e il miglioramento della competitività in alcuni settori dei servizi. Ma “deve essere fatto i più” per ridurre le differenze fra i generi e incoraggiare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, rafforzando i servizi di assistenza per i bambini e gli anziani.
L’Economic Outlook dell’Ocse consiglia infine che le politiche di bilancio puntino a “un consolidamento graduale ma continuo” delle finanze pubbliche, “in modo da non strangolare la ripresa economica in corso”, pur “rispettando pienamente le regole di bilancio dell’Unione europea e riducendo l’elevato debito pubblico”.