consulenzalegale“Reti e progetti per un’economia legale, trasparente e responsabile”, questo il titolo del convegno promosso, nell’ambito della 26^ Mostra dell’innovazione nella Pubblica amministrazione e nei sistemi territoriali, da Unioncamere – l’Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura – e Libera, associazione impegnata dal 1995 nella lotta alle mafie e nella difesa della giustizia.

 

Nel corso dell’evento enti, associazioni e istituzioni si sono confrontate in contemporanea su sette temi, ognuno dei quali è stato approfondito in un diverso tavolo di lavoro:

 

  • I beni confiscati alla criminalità organizzata: l’avvio alla nuova attività imprenditoriale

 

  • La trasparenza del sistema informativo pubblico e il ruolo del digitale per la legalità

 

  • L’impegno dei territori e della governance locale

 

  • L’impegno del mondo imprenditoriale e associativo

 

  • L’educazione scolastica e l’accompagnamento dei giovani all’economia legale

 

  • Le iniziative per la legalità a tutela dell’ambiente

 

  • La finanza, il credito e gli strumenti a sostegno dei percorsi di legalità.

 

Al convegno hanno partecipato anche studenti e docenti dei licei Zaleuco di Locri (RC) ed Einaudi di Palmi (RC) che, nell’ambito del progetto “A scuola di OpenCoesione”, hanno condotto una ricerca sullo stato di utilizzo dei beni confiscati alla criminalità.

 

L’educazione scolastica e l’accompagnamento dei giovani all’economia legale

 

L’Agenzia delle Entrate è intervenuta con Sergio Mazzei, capo ufficio Stampa e Manifestazioni, e Antonio Campanella, responsabile dell’ufficio Comunicazione interna, nell’ambito del tavolo per l’educazione scolastica. L’obiettivo è stato quello di costruire insieme agli altri esponenti del mondo pubblico-privato dei percorsi per raggiungere pratiche condivise di legalità, che coinvolgano il mondo della scuola e i giovani.

 

Il gruppo di lavoro, moderato da Mila Spicola, membro del tavolo per l’educazione finanziaria del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha visto protagonisti, insieme all’Agenzia delle Entrate, anche Stefania Pellegrini, docente dell’Università di Bologna, Eliana De Martino, dirigente dell’ufficio Sviluppo legalità fiscale di Equitalia, Tatiana Giannone, responsabile delle politiche giovanili di Libera, Giovanna Boggio Robutti, direttore generale di Feduf (Fondazione educazione finanziaria risparmio), Giuliana Passero, del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria, Giovanni De Roma, responsabile comunicazione della Guardia di finanza, Massimiliano Conti, direttore della divisione XI del Corpo forestale dello Stato.

 

Mila Spicola del Miur ha aperto la discussione richiamando due indicazioni fondamentali, definite a livello europeo dalla Strategia di Lisbona e divenute competenza imprescindibile per il mondo accademico. La prima è quella dell’autoimprenditorialità, per cui la scuola non può più essere un luogo staccato dal resto del Paese, ma deve divenire un corpo istituzionale della società. La seconda è quella della cittadinanza non solo nazionale ma globale, che deve essere declinata come comportamento etico. Ha aperto quindi il giro di tavolo per analizzare le pratiche portate avanti nell’ambito dell’educazione scolastica a sostegno della legalità e individuare una direzione di sviluppo comune.

 

Stefania Pellegrini, direttore del Master gestione e riutilizzo di beni e aziende confiscati alle mafie, ha sottolineato come oggi i ragazzi chiedano competenza e pretendano elementi reali, estratti da esperienze concrete e accuratamente argomentate. Le buone pratiche non vanno solo raccontate, ma condivise.

 

Nella stessa ottica, Eliana De Martino di Equitalia ha sottolineato che, se si vuole parlare di legalità ai giovani, non si può prescindere dal parlare di comportamenti etici. È necessario mettersi in gioco e dare un supporto concreto.

 

Per Giuliana Passero del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria, questo consiste nel rendere i cittadini consapevoli dei propri diritti. Spesso, infatti, vengono ignorati i principi tributari e le tutele che spettano di base a ciascuno di noi.

 

Sergio Mazzei e Antonio Campanella hanno parlato del progetto “Fisco e Scuola” e dell’importanza di spiegare ai ragazzi come viene utilizzato dallo Stato il contributo di ogni cittadino. È fondamentale costruire un rapporto di fiducia tra Amministrazione e società, contrastando stereotipi negativi, quali quelli legati alla corruzione.

 

Tatiana Giannone di Libera ha portato in tal senso l’esempio delle “Scuole già”, che mostrano concretamente ai più giovani come si possa agire onestamente nel mondo dell’economia. L’uso consapevole del denaro, la tutela dell’ambiente e il bisogno di legalità sono gli altri elementi chiave alla base delle iniziative promosse da Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato e Feduf.

 

Dal tavolo di lavoro è emersa, in conclusione, la necessità di trasmettere agli studenti un saper essere e un saper fare in maniera etica e consapevole. Per entrare nel mondo della scuola e parlare ai più giovani di legalità, quindi, bisogna utilizzare un linguaggio adatto a trasmettere loro la consapevolezza dei valori che sono alla base del buon funzionamento della società e della costruzione di percorsi di fattibilità economica.