Il presidente di Fai-Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio ha biasimato la “delocalizzazione selvaggia e non proprio regolare delle imprese”, chiesto “misure per accelerare le operazioni portuali” e proposto “l’utilizzo notturno delle linee dell’alta velocità per trasportare gli automezzi da nord a sud”. “Un’operazione verità tramite la quale dimostriamo come nei trasporti e nella logistica l’imprenditoria italiana sia in grave regresso”.
Così Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, ha definito chiudendo i lavori del convegno “L’Italia disconnessa” i dati presentati nell’occasione dalla Confederazione. Sottolineando il clamoroso calo della quota di mercato appannaggio degli autotrasportatori italiani a beneficio di quelli dell’est Europa, Uggè ha lamentato che nell’autotrasporto “non siamo competitivi né a livello internazionale né sul piano interno per l’alto costo del lavoro: ne consegue una delocalizzazione selvaggia e non proprio regolare delle imprese, con conseguente utilizzo di personale preso in affitto da cooperative estere che ‘affittano’ autisti italiani e li riassegnano alle nostre imprese”.
Ma non è certo solo l’autotrasporto a soffrire: la competitività dei porti italiani, ad esempio, “è inesistente rispetto al nord Europa o anche alla Spagna, servono assolutamente misure per accelerare le operazioni portuali (oggi servono 19 giorni per movimentare un container) e ridurre i tempi perché il fattore tempo è fattore di competitività”. Senza dimenticare poi le inefficienze di strade, autostrade, ferrovie.
Proprio a proposito di queste ultime, tra le varie proposte di Confcommercio Uggè ha sottolineato quella relativa all’utilizzo notturno delle linee dell’alta velocità per trasportare gli automezzi dal nord al sud, un suggerimento già inoltrato all’ex ministro Lupi e che la Confederazione ripropone al nuovo responsabile dei Trasporti, Graziano Delrio.