La mobilitazione della scuola aperta dallo sciopero del 24 aprile proseguita con il blocco dei quiz Invalsi in migliaia di scuole, sta avendo un ulteriore e passaggio l’USB ha proclamato lo sciopero breve delle attività aggiuntive e di mansione degli scrutini finali.
E’ una scelta forte, ma giusta e necessaria. Scioperi partecipatissimi e centinaia di manifestazioni in tutta Italia in un paese democratico imporrebbero a chi governa di ascoltare il popolo e invece abbiamo una controparte che non perde occasione per dimostrare la propria arroganza, noncurante del confronto sindacale e degli organi collegiali della scuola, nonché delle norme e delle sentenze.
I tribunali amministrativi dello Stato sono costretti a COMMISSARIARE il Miur per imporre il rispetto delle sentenze in merito all’illegittimità dei tagli della riforma Gelmini, l’ultima per i tagli agli Istituti Tecnici Statali e ai Professionali ma ricordiamo le decine di sentenze oramai in giudicato su tutto dai concorsi truffa, piuttosto che sulla “razionalizzazione” della rete scolastica cioè gli accorpamenti che hanno falcidiato personale ed Istituzioni Scolastiche.
E’ oramai famosa la condanna della Corte Europea per l’uso smodato di contratti precari.
Oggi a dircelo non sono solo una “minoranza” di lavoratori estremisti, dopo decenni di tagli e privatizzazioni, lo dice anche l’Ocse, su 36 paesi siamo al 29° posto proprio nell’istruzione!
La Costituzione difende il diritto di sciopero e invece si minaccia la precettazione dei lavoratori. La precettazione è un fatto gravissimo, non c’è nulla di “automatico”, di “naturale” o tanto meno “amministrativo”. La disinformazione che ad arte si sta propagando è tesa a diffondere un clima terroristico tra i lavoratori e le famiglie, oppure nel migliore dei casi come le dichiarazioni del Presidente della Commissione di Garanzia dell’applicazione della legge146/90, alla “concertazione” tra le parti ma chi sono queste “parti”?
Sindacati collaborazionisti e governo hanno già dato prova della loro volontà di stringere al massimo le libertà democratiche con gli stessi Accordi che strozzano lo sciopero oggi e negano anche il diritto di assemblea per i lavoratori. La precettazione, in base alla normativa vigente, è un atto politico, prerogativa del Presidente del Consiglio o del suo Ministro, sene devono prendere la responsabilità. Tentare di ridurre al silenzio le proteste della scuola con un atto di forza simile sarebbe un atto gravissimo. Ci troveremmo di fronte ad una violazione del dettato costituzionale per difendere un disegno di Legge che in molte sue parti è in odore di incostituzionalità. Non temiamo le minacce, ma se la politica dovesse attuare questa evidente violenza alle pratiche di confronto democratico, valuteremo lo sciopero in difesa dell’ordine costituzionale, previsto anche dalle Leggi antisciopero. La posta in palio a quel punto supererebbe il pur preziosissimo bene della scuola pubblica, perché comprenderebbe le libertà fondamentali garantite dalla Costituzione.
Il Ministro e il Presidente del Consiglio li precettiamo noi, per la completa inadempienza nei confronti della Scuola della Repubblica a garanzia del diritto all’istruzione, al lavoro dignitoso e remunerato, alla libertà di pensiero, di insegnamento e sindacale LO SCIOPERO DEGLI SCRUTINI SI RITIRA SOLO DOPO IL RITIRO DEL DISEGNO DI LEGGE SULLA SCUOLA Nei prossimi giorni siamo attesi da decine di manifestazioni in concomitanza con le votazioni del DDL alla Camera. La lotta per il ritiro completo della “buona scuola” e la difesa dei diritti fondamentali dei lavoratori e dei loro figli NON SI FERMA!