ueIl Ministero dell’Economia e delle Finanze accoglie con soddisfazione i giudizi contenuti nelle raccomandazioni della Commissione europea sull’Italia e rileva che in termini di finanza pubblica esse coincidono con gli obiettivi programmatici fissati dal governo nel Documento di Economia e Finanza.

 

L’aggiustamento fiscale dello 0,25% del Pil nel 2015 a livello di deficit strutturale e dello 0,1% nel 2016 è quanto il Governo ha già previsto di fare e quanto è riportato nei documenti programmatici.

 

Nessuno sforzo aggiuntivo viene sollecitato. La Commissione europea riconosce all’Italia la flessibilità richiesta nella politica di bilancio in virtù del programma di riforme presentato.

 

D’altra parte la Commissione ritiene conforme alla regola del debito l’impegno del Governo a raggiungere l’obiettivo di medio termine, ossia il pareggio di bilancio strutturale, nel 2017, e ad implementare le riforme per migliorare le performance del Paese in termini di sviluppo, competitività e creazione di posti di lavoro.

 

Sul problema dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione, sorte con la recente sentenza della Corte Costituzionale e segnalato anche dalla Commissione, il Governo ha già affermato l’intenzione di presentare a breve una soluzione rispettosa del dettato della Consulta e in linea con gli obiettivi di bilancio indicati nel Def.

 

In sintesi, sono sei i punti relativi alle raccomandazioni della Commissione UE: oltre ai decreti attuativi sul fisco, la Ue chiede misure per rafforzare le banche entro fine 2015, riforme istituzionali, della p.a. e per ridurre la lunghezza dei processi civili, piano per porti e logistica, agenda per la semplificazione e misure per il lavoro.