migrantiMercoledì prossimo la Commissione europea approverà la nuova Agenda sull’immigrazione.

 

Il documento introduce, tra le altre cose, l’obbligo per tutti i Paesi dell’Unione europea di accogliere chi sbarca sulle coste italiane. Una volta incassato il via libera della Commissione europea, la nuova Agenda sull’immigrazione dovrà essere approvata dal Consiglio europeo e dal Parlamento di Strasburgo. La strada, quindi, è tutta in salita. Anche perché sono molti i Paesi che preferiscono politiche più restrittive.

 

La Gran Bretagna, la Polonia e altri Paesi dell’Est hanno annunciato che non voteranno questa soluzione. La bozza, invece, propone di creare un sistema di quote per ripartire i clandestini già presenti sul suolo dell’Unione europea. In questo modo verrebbero, finalmente, svuotati i centri di prima accoglienza italiani che oggi sono al collasso.

 

Se, poi, a un immigrato verrà riconosciuto lo status di rifugiato, questo potrà spostarsi liberamente all’interno dell’Unione europea.

 

L’Ue sta discu­tendo anche piani di esten­sione dei ser­vizi di sal­va­tag­gio in mare dopo l’aumento di fondi per l’operazione Tri­ton, appro­vato da un Con­si­glio europeo straor­di­na­rio in seguito alla strage del 18 aprile scorso nel Canale di Sicilia, costato la vita a cen­ti­naia di pro­fu­ghi, ammas­sati su un bar­cone par­tito dalla città di Sabrata a Ovest di Tri­poli. Tri­ton aveva sosti­tuito Mare Nostrum che aveva per­messo il salvataggio di migliaia di migranti negli ultimi anni.

 

Come già detto, l’Ue ha pro­po­sto un sistema di quote per la distri­bu­zione dei profu­ghi tra tutti i paesi mem­bri, nono­stante la dura oppo­si­zione interna e le pres­sioni in que­sto senso di Ita­lia e Malta.