cassazioneIl decreto del Governo sulla fatturazione elettronica è un ulteriore passo avanti verso la compliance e la semplificazione fiscale, prevedendo una roadmap di due anni: l’invio telematico di tutte le fatture emesse e ricevute partirà dal 1 gennaio 2017. Attenzione: non ci sarà nessun obbligo e la fatturazione elettronica fra imprese resterà opzionale, ma per sollecitare le aziende ad utilizzarla la norma prevede specifici incentivi. Inoltre, Dal primo luglio 2016 l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti un servizio gratuito per la generazione e trasmissione delle fatture.

 

Le aziende che invieranno fatture in modalità telematica saranno esentate dallo Spesometro (la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA), e dalle comunicazioni alle dogane relative alle operazioni intra-comunitarie previste dall’articolo 50, comma 6, decreto legge 331/1993 (limitatamente alle prestazioni di servizi ricevute da soggetti stabiliti in un altro paese UE). E avranno la priorità nei rimborsi IVA, entro tre mesi dalla presentazione annuale. Dunque, si tratta di una legge che semplifica gli adempimenti per il contribuente e migliora automaticamente il rapporto con il Fisco, rendendo il percorso delle fatture tracciabile.

 

Nel frattempo, il ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate dovranno emettere una serie di provvedimenti applicativi: regole tecniche, termini per la trasmissione telematica, nuove modalità di controlli a distanza sulle fatture elettroniche. Ricordiamo che il decreto sulla fatturazione elettronica è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del 21 aprile, è un decreto legislativo attuativo di una legge delega (la Riforma fiscale) e quindi deve passare al vaglio delle commissioni parlamentari (per un parere) prima di tornare in Cdm per il via libero definitivo (l’iter in genere richiede qualche mese). La fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione è invece già in vigore, dallo scorso 31 marzo è esteso a tutti gli enti pubblici (mentre dal 6 giugno 2014 era scattata una prima fase con obbligo riguardante solo le amministrazioni centrali).