E’ un gravissimo fenomeno segnalato per prima (come al solito) dalla Confedilizia: quello dei diversi modi che i proprietari stanno escogitando per non dover più pagare tasse in continua crescita su immobili privi di qualsiasi redditività e, in molti casi, di qualsiasi possibilità di utilizzo.
Regalare la propria casa è uno di questi modi, e si segnala che si sta verificando in casi sempre più numerosi (a Caltanissetta, per esempio).
Un’alternativa al regalo è togliere il tetto del bene, con sua conseguente catalogazione fra gli immobili “collabenti”, che nell’ultimo anno sono aumentati di oltre il 12%.
Poiché però questo (a seconda dei singoli casi e delle singole disposizioni comunali) può portare al solo abbattimento delle imposte locali al 50% (come un Fisco incivile, e che non si vergogna, prevede), alcuni non si fidano neanche di questo e affrontano le spese per la totale distruzione del bene (con conseguente erezione delle schede catastali a cancellazione dell’esistenza del bene).
Un altro modo per liberarsi delle tasse sulla casa è poi quello di intestare l’immobile ad altri, magari ad extracomunitari. Sullo sfondo, vi è la scelta che si fonda su una norma del codice civile: quella di operare una vera e propria rinuncia alla proprietà dell’immobile.
Ciò che fa automaticamente scattare il passaggio del bene stesso nel patrimonio dello Stato. In merito, non vi sono comunque precise istruzioni e disposizioni (la norma era nata come minaccia dello Stato per chi “abbandonava” – e trascurava – una casa, non per una liberazione da un incubo…).
La Confedilizia, interpellati vari cattedratici, non è pervenuta ad una scelta univoca (chi dice che si deve pagare niente, come sempre avvenuto, e chi dice che si deve pagare l’imposta di trasferimento alla luce dello “spirito” con cui si applica oggi la norma, rimasta nella lettera inalterata). Non appena – e se – possibile, verranno date informazioni e adeguate istruzioni.