start_up_city-ideaRicerca “Conoscere l’ ecosistema romano delle startup 2.0”, realizzata da Confcommercio Roma: tra il primo trimestre 2014 e il primo trimestre 2015 il numero delle startup è passato da 128 a 270. Il Giubileo è un’opportunità, ma servono infrastrutture.

 

Le startup romane godono di buona salute: in un anno non solo sono più che raddoppiate, passando dalle 128 del primo trimestre 2014 alle 270 dello stesso periodo del 2015, ma è cresciuto anche il loro fatturato: quelle con vendite superiori ai 50mila euro sono sono passate dal 22% a oltre la metà in soli 12 mesi, mentre quelle con ricavi inferiori a 10mila euro sono diminuite dal 42% al 26%.

 

E’ quanto emerge dalla ricerca “Conoscere l’ecosistema romano delle startup 2.0”, realizzata da Confcommercio Roma e finanziata dalla Camera di Commercio. Per quanto riguarda l’occupazione, in due terzi circa delle startup lavorano da uno a cinque dipendenti mentre solo il 26% di imprenditori dichiara di non aver assunto impiegati. Come ambito di attività, a dominare sono le startup “innovative”, quelle che hanno a che fare con Innovation Technology, Internet e il Web, con quasi la metà delle imprese dedicate.

 

Per quanto riguarda la figura dell’imprenditore, in quattro casi su 5 lo startupper è un uomo, mentre le donne che decidono di fare impresa a Roma, seppure in netta minoranza (20%), pesano comunque di più del dato nazionale. La new economy coinvolge in maggioranza over 35 (50%), un quarto ha fra i 31 e i 35 anni e meno del 4% under 25. Non mancano le criticità del contesto in cui le startup romane si trovano ad operare: secondo la ricerca, le nuove imprese nascono principalmente grazie a finanziamenti con fondi personali e di familiari e amici (44%). Nel 17% dei casi ottengono fondi attraverso gare, concorsi o bandi pubblici o privati e solo nell’ 11% dei casi attraverso le banche.

 

Per il 63% circa delle imprese del terziario il Giubileo 2015 rappresenta un’opportunità di crescita economica per Roma, ma è necessario coinvolgere anche le periferie e puntare, per la buona riuscita dell’evento, sul potenziamento del trasporto pubblico, sulla gestione del traffico, sulla manutenzione delle strade e sulla valorizzazione del decoro urbano. E’ quanto emerge dalla ricerca ‘Giubileo 2015. Le attese delle imprese del terziario di Roma Capitale’ realizzata da Format Research per Confcommercio Roma. L’indagine, effettuata tra le imprese del commercio, del turismo e dei servizi della Capitale, è stata presentata dal presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra, e dal presidente di Format Research Pierluigi Ascani. I dati dicono che le aziende più ottimiste sono quelle del commercio (61%) e dei servizi (57,8%).

 

Le imprese sperano che il grande evento coinvolga tutta la città: se il 46,2% pensa che sarà circoscritto al centro storico, il 53,8% ritiene che interesserà anche le periferie. Proprio per coinvolgere l’intera Capitale, secondo il 74,3% delle imprese del terziario bisogna potenziare i trasporti nelle zone periferiche. Per il 48,7% bisogna completare i lavori stradali, per il 26,4% bisogna istituire un percorso tra le grandi basiliche romane, per il 14,5% è necessario investire sul restauro archeologico nelle zone periferiche e per l’8,6% bisogna realizzare nuovi percorsi archeologici nelle periferie. Per il presidente Cerra questo deve essere “il Giubileo della mobilità. Diventi un’ occasione e un’ opportunità per Roma di fare il punto sulla mobilità”. “Non si facciano opere faraoniche e si intervenga per potenziare i servizi, il decoro e la sicurezza. Roma è attrattiva di per sé, vanno create le infrastrutture per poter godere di questa attrattività”, ha aggiunto Cerra.