Giro di vite del governo che ha proposto l’introduzione di fattispecie giuridiche con sanzioni specifiche.
Il governo inglese ha proposto nuove sanzioni per gli evasori fiscali, inclusi due nuovi reati penali e pene più alte, nell’ambito di un nuovo regime introdotto per applicare tolleranza zero all’evasione estera. Il capo della segreteria del Tesoro, Danny Alexander, ha presentato un piano che prevede un nuovo reato penale di responsabilità oggettiva per l’evasione all’estero, un aumento a livello economico delle pene comminate agli evasori, collegando la penalità al valore dell’asset tenuto sul conto corrente estero. Inoltre, nel piano sono inclusi strumenti come la pubblicazione del nome (name and shame) sia degli evasori che di coloro che favoriscono l’evasione come anche l’introduzione di nuove pene civili per quelli che permettono l’evasione in modo che possano affrontare la stessa pena degli evasori. Alexander ha sottolineato che “grandi progressi sono stati fatti per chiudere alcune lacune normative e dare un giro di vite all’evasione e all’elusione fiscali. A partire dal 2010, è stato autorizzato più di un miliardo di investimenti nelle Entrate per assicurarsi che abbiano tutti gli strumenti per fare il loro lavoro. Stiamo assistendo ad una moltiplicazione dei procedimenti penali e a un significativo aumento delle imposte raccolte. Adesso stiamo andando oltre. Stiamo rendendo l’evasione fiscale un crimine come un altro”.
Sanzioni sempre più pesanti per chi aiuta gli evasori
Inoltre, è prevista una nuova violazione per le aziende che agevolano la diffusione dell’evasione e che comportano danni all’economia; infatti, ora non potranno più appellarsi al fatto che non erano al corrente delle pratiche illegali e saranno trattate alla stregua di complici del reato di evasione fiscale. Se qualcuno aiuta un contribuente a evadere 1 miliardo di sterline, rischia di pagare una sanzione pari a questa somma o anche più, afferma Danny Alexander.
L’Agenzia delle Entrate del Regno Unito, come risultato delle azioni intraprese per combattere l’evasione fiscale, si è garantita, negli ultimi cinque anni, 100 miliardi di sterline in più come entrate derivanti dall’adempimento spontaneo. Di questi, 31 miliardi provengono dalle grandi imprese e 1,2 miliardi extra dai 6mila paperoni, che hanno in Inghilterra una ricchezza netta pro capite di 20 miliardi o più di sterline.
Video games a prova di agevolazione
Come molti altri Paesi, il Regno Unito ha già da tempo offerto agevolazioni fiscali ai film girati nel Paese. Ora ci sarà un vantaggio simile per chi produce videogame, a patto che passino un test culturale. L’istituto del film inglese, un’associazione senza scopo di lucro fondata dal governo britannico, gestisce questo test culturale che determina se un video game può essere considerato abbastanza inglese da qualificarsi per un’agevolazione fiscale.
Secondo le l’Agenzia delle Entrate britrannica, l’agevolazione fiscale che le aziende di videogame potrebbero ricevere è tra il 18,4% e il 20% delle rispettive spese.