confcommercioConfcommercio esprime stupore e meraviglia delle preoccupazioni espresse da altre organizzazioni datoriali circa il prosieguo dei loro tavoli negoziali proprio in concomitanza del rinnovo del contratto nazionale del Terziario sottoscritto dalla Confederazione con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil. Un contratto che ha già dimostrato da tempo di saper rispondere alle esigenze delle imprese di qualsiasi dimensione: le piccole e piccolissime imprese del commercio, come le medie e le grandi, insieme a tutte le imprese dei servizi, applicano questo contratto a tre milioni di lavoratori perché ritrovano in esso previsioni idonee a tutte le specifiche situazioni. Questo contratto infatti, si conferma il più diffuso contratto nazionale e vede registrare una crescita costante nelle adesioni proprio per la capacita di fornire sempre strumenti concreti in grado di rispondere ai bisogni delle imprese.

 

Il contratto nazionale sottoscritto da Confcommercio con Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL, ha sempre rappresentato il punto di riferimento della contrattazione collettiva del settore terziario, ma anche il punto di arrivo dei “satelliti” contrattuali che ruotano attorno ad esso. Sia di quelli esistenti, che di quelli che ambiscono a diventarlo.

 

Il rinnovo del contratto nazionale del terziario si inserisce in un momento che, pure ancora segnato da una fase di grande difficoltà, guarda agli indicatori complessivi con la volontà di dare risposte e strumenti concreti per continuare a sostenere le imprese ed accompagnarle dentro un percorso di possibile ripresa e uscita dalla crisi.

 

Gli impulsi dello scenario internazionale, tutti convergenti nel favorire la ripresa, e il contenimento dei prezzi interni che ha favorito la tenuta del potere d’acquisto delle famiglie, si stanno riflettendo in un sensibile miglioramento delle aspettative di famiglie e imprese. Il clima di fiducia degli operatori da diversi mesi è ben orientato, diffondendosi a tutte le componenti e a tutti i settori produttivi, compresi il commercio al dettaglio e le costruzioni. Ciò testimonia una cambio di tendenza che dovrebbe portare frutti concreti a partire dai prossimi mesi e che ha già iniziato a manifestarsi con la crescita delle vendite al dettaglio in gennaio, coinvolgendo, seppure in misura molto ridotta, anche le piccole superfici di vendita.

 

Anche questo rinnovo, contiene peraltro significative novità, in particolare in materia di flessibilità di orario e di organizzazione del lavoro, istituti innovativi quali il contratto a tempo determinato a sostegno dell’occupazione, un miglior utilizzo dell’apprendistato e del contratto a termine, semplificazioni sul part time, la valorizzazione del welfare contrattuale a costi invariati, una specifica classificazione per le nuove figure professionali dei servizi del terziario avanzato, dentro una previsione di costi complessivamente sostenibile nel prossimo triennio.

 

Confcommercio è quindi certa di aver esercitato, ancora una volta con serietà e responsabilità, il suo ruolo di attore negoziale con la massima attenzione a tutte le imprese che continuano a riconoscersi in questo contratto nazionale.