ultralarga, banda largaDobbiamo lavorare per garantire una reale concorrenza evitando che, nell’accesso ai fondi e agli incentivi, ci siano aziende privilegiate ad arte. Auspico, inoltre, che il Governo preveda una serie di azioni tese a raccordare il piano nazionale e quelli regionali perché non si determini una copertura a macchia di leopardo del territorio italiano.

 

Sappiamo che la Strategia italiana per la banda ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020, approvata dal Governo, punta a superare gli obiettivi dell’Agenda digitale europea portando i 100 mega ad oltre il 50% della popolazione entro il 2020 tramite incentivi, destinati agli operatori privati, di entità diversa a seconda che si investa in aree disagiate o meno. Una previsione, questa, che ritengo essere molto positiva in quanto non è più possibile pensare che sia lo Stato a dover ripagare gli investimenti privati o pubblici distribuendo risorse a pioggia.

 

Da ultimo l’accesso ad internet veloce è fondamentale anche per le ricadute che si avranno sull’economia reale, ad iniziare dalla maggiore diffusione dell’e-commerce dove Scelta Civica sta lavorando per una proposta di legge che modifichi norme anacronistiche che ne ostacolano la diffusione nel nostro Paese.

 

Bisogna tenere presente che la capacità di portanza dei sistemi di banda ultralarga rende la tecnologia potenzialmente concorrenziale con le tradizionali reti a fibre ottiche.

 

Le architetture WiMax permettono la trasmissione dati su una rete senza fili Wi-Fi (le recenti sperimentazioni arrivano a 400Mb/s). Il “limite” consiste in elementi fisici, tra cui la necessità di avere speciali antenne orientate in direzione dell’antenna sorgente al fine di migliorare la qualità del segnale.

 

Questa possibilità di implementazione in dispositivi semplici e di basso consumo e l’elevata velocità di trasmissione rendono questa tecnologia adatta all’implementazione di connessioni di rete a corto raggio (LAN) nel breve periodo.