L’alternanza scuola-lavoro debutta anche nei licei con svariati corsi grazie a risorse straordinarie per 40 milioni destinate a laboratori scolastici territoriali.
L’articolo 4 del decreto “La Buona scuola” prevede, infatti, dall’anno scolastico 2015/2016 i percorsi di alternanza scuola-lavoro sia negli istituti tecnici e professionali sia nei licei a partire dal terzo anno. Nell’alternanza, che può essere svolta anche nei periodi di sospensione dell’attività didattica, rientrano anche progetti che riguardano l’impresa formativa simulata.
La vera rivoluzione, al riguardo, è la partenza dell’alternanza scuola-lavoro anche nei licei, con 200 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno.
Tutto quello che c’è da sapere sull’alternanza scuola-lavoro sarà definito nello “Statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza” che stabilirà diritti e doveri degli studenti impegnati in tirocini, alternanza, impresa simulata e stage che potranno essere validi anche per l’esame di maturità.
L’alternanza scuola-lavoro vera e propria sarà preceduta da una settimana di corsi di formazione sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Il Miur con un decreto che dovrà essere adottato entro il prossimo 31 agosto, istituirà il Registro nazionale delle imprese per l’alternanza scuola lavoro che sarà suddiviso in sezioni regionali e riporterà le aziende che si sono dichiarate disponibili a svolgere i percorsi. Nel registro accanto a ciascuna azienda sarà indicato il numero massimo di studenti e i periodi dell’anno in cui svolgere l’alternanza.
Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione ha sottolineato che si farà tutto il necessario per evitare il rischio di tirocini e stage sottopagati in cui gli studenti siano sfruttati poiché lo scopo dell’alternanza scuola-lavoro è quello di insegnare agli studenti un mestiere ma facendo in modo che siano seguiti attraverso la stipula di contratti di apprendistato.
Ma La Buona Scuola di Matteo Renzi e Stefania Giannini prevede anche l’educazione degli studenti all’autoimprenditorialità basandosi sul modello tedesco.
FONTE: Fisco Oggi – Rivista Telematica dell’Agenzia delle Entrate
AUTORE: Patrizia del Pidio