Il Ministero, come abbiamo più volte messo in evidenza nei precedenti articoli, sta elaborando un sistema di indennizzo finanziario per i precari che rientrano nei criteri della Corte di giustizia europea.
Precari che, secondo il Ministero, non sarebbero più di 5mila e che potrebbero essere risarciti con un numero di mensilità da 2 ai 6. I soldi, avverte il Sole24Ore, dovranno venir fuori dal Ministero stesso. Il MEF non fa sconti.
L’obiettivo è di arginare i contenziosi in tribunale: siamo sicuri che ai docenti converrà accettare la proposta del Ministero?
Intanto, bisognerà attendere che i cotenuti della proposta vengano resi noti integralmente, ma è certo che innanzitutto c’è disaccordo sui numeri.
Se il Ministero parla di 5mila aventi diritto, dai sindacati e movimenti, come ANIEF e ADIDA, i numeri sono decisamente di più: 150mila.
Cifra che il Ministero non potrà certamente accettare. Inoltre, i risarcimenti andranno dai 3mila euro ai 7mila circa. Davvero pochi, rispetto a quelli ottenuti nei tribunali.
Il tentativo del Ministero è apprezzabile, sicuramente, ma se i termini restano quelli trapelati dalla stampa, difficilmente riuscirà ad arginare la valanga di ricorsi. “Un insegnate precario della scuola costa meno di €. 21.000,00 l’anno. Il costo della stabilizzazione di un docente precario che lavora con supplenze annuali è pari alla retribuzione di luglio ed agosto, non percepita, ovvero meno di €. 3500,00.
Invero però il costo non è tale, dovendosi detrarre sia la contribuzione, che è figurativamente accreditata presso l’INPS che versa l’indennità di disoccupazione, sia quest’ultima, pari al 60% della retribuzione. Si ha dunque un costo reale di poco più di €.1100,00 l’anno (da moltiplicarsi per il numero dei precari indicati dalla Corte costituzionale nella Ordinanza 207/13 in 125.934 nel 2012 e dunque €. 138.527.400 l’anno)
FONTE: Orizzonte Scuola (www.orizzontescuola.it)